Considerazioni in merito alla lettera “L’ignoranza al potere, ecco un altro sapientone che invece non ha capito nulla” di Marco de Angelis.
Egregio professore,
non serve intuito per apprezzare il suo pensiero dichiaratamente filosoficocentrico, ma proprio questo suo privilegiato punto di osservazione dovrebbe suggerirLe di non porsi al centro di questo centro. La filosofia dovrebbe essere pluralia tantum.
Giovanni Gentile, filosofo di regime, doveva invece supportare l’ideologia fascista nell’operazione di reductio ad unum da applicare alle diverse tribù Italiane di diversissime appartenenze culturali. Arrivando, tra l’altro, all’eradicazione della lingua e della cultura della mia gens Cimbra. Anche i genocidi culturali pesano. Bene studiare a scuola la storia italiana, latina e greca, ma non scotomizzando o denigrando quelle autoctone, che legano con la consegna culturale le generazioni legate ad un territorio.
Dal proprio particolare ci si può quindi espandere a vedute più ampie. Può piacere o non piacere, ma ci saranno dei motivi per cui ci troviamo colonie soggette ad affievolimento dei riferimenti storico cultuali nazionali. Gli aggregati politico-economico-militari si espandono fagocitando quelli minori.
Gli attuali aggregati mondialisti hanno succhiato il nettare europeo distillato dalla filosofia della scienza: la tecnologia. Detto mondo ci sta risucchiando, relegandoci a ruoli marginali. La potenza deriva, oltre che dalle dimensioni, anche dalla tecnica ed i vincitori impongono la storia e la filosofia di turno. La storia è funzionale alla messa a fuoco del presente, da cui funzione dello storico ritengo debba consistere nello “sfrondare lo scettro ai regnator”, mediante analisi impersonale della attendibilità degli eventi.
Non si può sorvolare sul fatto che, la stessa possibilità di leggere sul web il suo pensiero, implica che Lei stia utilizzando strumenti e logiche di cui sembra disconoscere sprezzantemente il valore e che costituiscono l’asse portante delle società moderne. Facendole potenti. Il rimanere abbarbicati alle nostalgie del passato non può che relegarci a ruoli sempre più servili.
L’America ci sta colonizzando come l’Italia ha colonizzato i suoi “barbari” settentrionali, oltre ai meridionali albanesi, greci, arabi ecc. ecc. Pensare chi i realizzatori della unificazione italiana, come pure i reali d’ Italia, erano di lingua e cultura francese! L’ombelico del mondo ha sempre girovagato visitando le comunità egemoni. Ieri andavano Atene e Roma, oggi va Times Square, domani forse Tien An Men ed allora taoismo e confucianesimo assurgeranno a filosofie cardine del nostro insegnamento scolastico.
Se ne faccia una ragione.
Fausto Sartori Graser Snaidar Khentscen
Istituto di Cultura Cimbra