“Sui docenti precari il Governo continua a mandare messaggi sbagliati”: Anief inzuppa il dito nel miele e lo punta contro il premier Matteo Renzi che aveva detto: “Quelli che dicevano ‘ci deporteranno’ sono stati assunti tutti nella stessa regione. Ci sono poveri cristiani che non hanno fatto domanda perché consigliati così da alcuni sindacalisti e sono rimasti a spasso”.
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“Forse a Renzi non è stato detto – incalza Anief – che nella fase B del piano straordinario di immissioni in ruolo della Legge 107/2015, addirittura 7mila precari su 9mila, oltre l’80 per cento, sono stati assunti in una regione diversa. E con l’ultima parte delle assunzioni sono stati in 10mila, uno su cinque, ad essere spediti in una provincia diversa dalla prima indicata da loro via internet. Complessivamente, alla fine della fiera, considerando anche gli spostamenti obbligati delle fasi iniziali del piano assunzionale, oltre 20mila neo immessi in ruolo su circa 86mila hanno cambiato provincia o regione. In pratica uno su quattro”.
Una nuova via dei ricorsi dunque si apre, con fregatura di capelli per molti e della mani per pochi