Il ministro dell’Educazione inglese Michael Gove, scrive Tempi.it, ha firmato un accordo con la Chiesa anglicana che potrà dirigere le scuole statali, ma con l’obbligo di preservarne il carattere laico. Le scuole statali per loro conto potranno optare di aderire a questa sorta di lega guidata dalla chiesa che potrà scegliere il dirigente adatto alla specifica bisogna.
E come è facile immaginare il piano del ministro ha causato la pronta reazione di molti inglesi che vedono nella decisione del ministro un “pericoloso” tentativo di “cristianizzare la scuola statale”. Ma Gove ha giustificato così l’accordo: “La Chiesa fa un lavoro stupendo per innalzare gli standard educativi del paese e fornire ai ragazzi un ambiente sicuro e amorevole. Io però vorrei di più, vorrei che la Chiesa recuperasse lo spirito della sua missione educativa che c’è stata durante l’epoca vittoriana. Per cui mi piacerebbe che aiutasse le scuole, soprattutto quelle che accolgono i più poveri, a raggiungere l’eccellenza”.
Keith Porteous Wood, della Società secolare nazionale, ha commentato: “Ora il sistema educativo finirà sotto il controllo religioso. I bambini che non sono religiosi verranno alienati e una volta che gli interessi religiosi conquisteranno le scuole, sarà quasi impossibile farle ritornare sotto il controllo della comunità”. Ma il ministro non ci sente, sperando così, sottolinea Tempi, di infondere la stessa qualità educativa e didattica, tipica delle scuole anglicane, anche in quelle statali.
La Chiesa anglicana ha 4.577 scuole sparse per il paese, che rappresentano spesso l’eccellenza educativa inglese. L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, salutando positivamente l’accordo, ha dichiarato anche: “ È ovvio che buone scuole aiutano a produrre una forza lavoro ben educata ma la visione cristiana è più vasta. Pone il ragazzo al centro di un quadro più ampio, che gli consente mentre impara di affrontare le sfide che la vita e la cultura pongono oggi”.
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