Da sette anni si svolge, presso la Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso il corso Biblioteche innovative in carcere, rivolto agli studenti “ristretti” della Casa Circondariale frequentanti i percorsi di istruzione, ai docenti, agli studenti universitari esterni impegnati nei tirocini finali. Il corso, coordinato dal CESP – Rete delle scuole ristrette, dalla Cattedra di Bibliografia e Biblioteconomia dell’Università di Roma TRE e da Biblioteche di Roma, ha visto negli anni la partecipazione di Dirigenti del Centro per il libro e la lettura, dei Beni Culturali, dell’Associazione Italiana Biblioteche, di editori di rilevanza nazionale, esperti informatici e, al termine di ogni annualità, è stata appositamente insediata una Commissione di valutazione del lavoro svolto nel corso dell’anno, per poter procedere alla certificazione finale delle competenze acquisite dagli studenti, su piattaforma C-BOX . Quest’anno l’incontro finale, tenutosi nella Biblioteca centrale dell’istituto penitenziario, ha visto la presenza dei docenti del corso, di docenti dell’Università LUMSA, delle referenti dell’Area educativa e della Mediatrice culturale dell’istituto. Sono stati oggetto del confronto finale: la restituzione degli argomenti trattati, la presentazione dei project work realizzati nei due Laboratori sulla costruzione del libro, l’esperienza diretta di gestione dello spazio della biblioteca riportata dagli operatori e dai volontari che a questi si sono affiancati. Unanime è stato il riscontro positivo dell’attività svolta, considerata significativa e importante per il trattamento e il reinserimento dei detenuti e unanime la richiesta di continuare in tale progettualità. Per tali motivi il CESP ha chiesto all’istituto penitenziario e a Cassa delle Ammende, l’assunzione come operatori di Biblioteca di altri due detenuti, sui sedici frequentanti (che si aggiungono agli altri già assunti come). L’istituto penitenziario e Cassa delle Ammende hanno risposto positivamente alla richiesta, essendo il corso perfettamente in linea con il Programma nazionale 2023 – Innovazione sociale dei servizi di reinserimento delle persone in esecuzione penale: formazione e lavoro, in cui trovano spazio anche i progetti presentati dal CESP e dalla Rete in questi anni. Proprio per tale comunanza di intenti si è riusciti:
Ciò dimostra quanto sia importante che in carcere si studi o si lavori, per rimuovere le cause della marginalità sociale, ma il lavoro, che in carcere è spesso interno, poco qualificato e poco professionalizzante, nel quale non c’è prospettiva di continuità oltre il fine pena, può essere inutile nel percorso di risocializzazione cui è indirizzato un detenuto che sta per ritornare sul territorio di provenienza. Per questo il CESP, fondando la Rete delle scuole ristrette nel 2012 ha costruito, coinvolgendo i tre ministeri interessati (Istruzione, Giustizia, Beni culturali), le istituzioni scolastiche e penitenziarie, i Garanti delle persone private della libertà personale, i detenuti, gli educatori, gli agenti preposti ai corsi scolastici e alle attività progettuali, per il riconoscimento del ruolo centrale e dell’importanza strategica di istruzione, cultura e arte in carcere, perché ricchezza educativa e occupazione si rafforzano a vicenda, in quanto migliorano la qualità della vita, includono, creano consapevolezza e partecipazione, dunque permettono al detenuto di riannodare i fili con quella società con la quale ha reciso ogni rapporto con l’ingresso nel circuito penitenziario. Contestualmente a tale risultato il CESP – Rete delle scuole ristrette ha coinvolto, attraverso i docenti che vi operano, gli istituti penitenziari, affinché presentino a Cassa delle Ammende richiesta di attuazione del progetto Biblioteche innovative in carcere (ricordiamo a tale proposito che la Biblioteca in carcere è prevista dall’Ordinamento Penitenziario – art 21 OP – ma che questa non può essere intesa come semplice contenitore di libri, bensì come spazio formativo interattivo) e, al momento, risultano approvati i progetti presso la Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) e la Casa Circondariale di Grosseto, mentre sono in attesa di approvazione quelli presso la Casa Circondariale e la Casa di reclusione di Rebibbia, la Casa circondariale di Livorno e la Casa di reclusione di Gorgona, la Casa di reclusione dell’Ucciardone.
Anna Grazia Stammati Presidente CESP
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