Piero Bernocchi (Cobas) non ha dubbi: lo sciopero generale del 10 novembre proclamato dal suo sindacato insieme con Unicobas e USB. ha riscosso grande successo.
“Nelle principali città – sottolinea Bernocchi – sono stati bloccati i trasporti e il 25% dei lavoratori/trici della scuola ha aderito alla protesta; decine di migliaia d persone sono scese in piazza contro le politiche economiche e sociali del Governo e la sua finanziaria”
Nel comunicato di fine giornata, Bernocchi coglie l’occasione per rimarcare sia la “ignobile aggressione poliziesca al MIUR contro docenti e ATA, picchiati a freddo con manifestanti travolti dalle cariche con vari contusi e due militanti COBAS feriti seriamente e ricoverati in osservazione”, sia il silenzio di stampa dei principali mezzi di informazione”.
Nel merito, Bernocchi sottolinea che “gli scioperanti nella suola hanno ribadito il rifiuto delle ridicole proposte governative che prevedono per docenti ed ATA, dopo 10 anni di blocco contrattuale, un’elemosina di 50 euro mensili, mentre per i presidi un aumento di 500 euro, respingendo l’obbligo assurdo di 400/200 ore di Alternanza scuola-lavoro, i quiz Invalsi, la chiamata diretta e i ‘bonus’ decisi dai dirigenti per formare una “corte” di succubi”.
Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas sottolinea: “Il Governo è palesemente in piena crisi di nervi: è da anni che non si ricorda un comportamento così aggressivo delle forze dell’ordine nei confronti di manifestanti e di docenti e Ata in sciopero. Evidentemente abbiamo fornito la prova tangibile che non è affatto vero quanto sostiene Matteo Renzi e cioè che il dissenso nei confronti della legge 107 non è affatto profondo e generalizzato”.
E conclude: “Lo sciopero di oggi dimostra anche che docenti e Ata sono stanchi delle finte trattative contrattuali fra Governo e sindacati pronta-firma: a 24 ore dall’avvio del tavolo contrattuale è già arrivata una prima risposta”.
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