La tassa sullo zucchero è una mia idea e tutti i soldi che ne deriveranno devono andare alla Scuola, all’Università e alla Ricerca: torna alla carica il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Dopo avere proposto l’idea da sottosegretario, prima ancora di approdare al Miur, l’attuale titolare del dicastero bianco di viale Trastevere ha prima denunciato l’opposizione delle lobby e ora che si sta traducendo in legge ne rivendica la primogenitura.
Su Facebook, Fioramonti scrive che “in questa legge di Bilancio si fa un primo passo, che andrebbe rafforzato in Parlamento con misure ulteriori. Solo così possiamo investire nelle scuole e nella ricerca, due grandi pilastri della vita sociale”.
“È il futuro nostro e dei nostri figli – prosegue il ministro -. Le forze politiche che non vogliono investire sul futuro, lo dicano chiaramente. Nella mia qualità di Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e come ideatore della Sugar Tax, chiedo che tutti i proventi di questa misura vengano dedicati alla formazione ed alla ricerca. Sarebbe un primo, importante passo nella giusta direzione”, prosegue il ministro.
Per Fioramonti, quindi, “le tasse sullo zucchero e sulla plastica non si toccano. Sono misure di civiltà, introdotte in tutte le economie avanzate, che aiutano a ridurre i consumi dannosi, orientare le scelte dei consumatori, innovare la produzione industriale e diminuire le tasse sul lavoro. Cioè contribuiscono a migliorare la qualità della vita, di tutti”.
La posizione del ministro Fioramonti appare più che giustificata: resosi conto che i finanziamenti previsti dalla legge di Bilancio non basteranno raggiungere i promessi 100 euro lordi di aumento stipendiale, visto che al massimo si arriverà a 85 euro, il titolare del Miur sa bene che i proventi derivanti dalla tassa sui prodotti zuccherati – contro la quale si pone Italia Viva di Matteo Renzi – diventa fondamentale.
Per questo, chiede di utilizzare la Sugar Tax per la scuola. E siccome la priorità, al momento, è quella di coprire il gap necessario ad arrivare agli incrementi stipendiali a “tre cifre”, impegno preso anche dal premier Giuseppe Conte, servirà soprattutto per quello scopo.
Il problema è che dalla Sugar tax non arriveranno moltissimi soldi: le prime stime si fermano a non molto più di 200 milioni di euro, anche perché partirà da luglio 2020. E nel frattempo, per quella data il contratto sarà scaduto da un anno e mezzo.
La Sugar tax rappresenta una tassa sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti. Nel dettaglio, su legge nell’ultima bozza della Legge di Bilancio 2020, viene “istituita una imposta sul consumo delle bevande analcoliche”, quindi relativa ai “prodotti finiti” e ai” prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Ue, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di edulcoranti e aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2 per cento in volume”.
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