I lettori ci scrivono

Sui vincoli la partita non è chiusa; l’equazione vincoli-continuità didattica è sbagliata

Sul problema dei vincoli nella mobilità del personale docente che si trascina da oltre due anni tra governo, parlamento, partiti, sindacati e tavoli contrattuali, generando divisioni e spaccature, come SBC vorremmo fare un’osservazione con tutti i vincolati neo immessi in ruolo 22/23 e negli anni precedenti a partire dal 20/21.

Il Governo Meloni ha escluso lo sblocco dei vincoli dal DL Milleproroghe, licenziato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, cancellando il comma in cui si rinviava di un anno l’applicazione del vincolo per i neo immessi in ruolo nel 22/23, mentre sono stati sospesi gli incontri al MIM per il rinnovo del CCNI sulla mobilità relativamente al prossimo biennio.
La ragione sarebbe che la Commissione europea a Bruxelles ha espresso un parere contrario perché la ” continuità didattica” è un obiettivo, un paletto posto nel PNRR.
Ma è stato il Governo italiano (il governo Draghi e il ministro Patrizio Bianchi ) a scrivere nel PNRR l’equazione vincolo nella mobilità delpetsonale docente = continuità didattica.

Per più di due anni SBC ha cercato di dimostrare ai politici durante la legislatura precedente , partendo dalla realtà della mobilità del personale, che questa equazione è del tutto fallace e che più si riescono ad avvicinare le lavoratrici e i lavoratori della scuola alle loro famiglie e ai loro contesti socio affettivi più aumenta la stabilizzazione e la continuità didattica.

Inoltre visto l’appiattimento retributivo, confermato dalla chiusura della parte economica del contratto 19/21 e la presente congiuntura economica (inflazione che viaggia ormai al 10%) la lontananza dal luogo di lavoro sta trasformando lentamente l’insegnante anche quelli di ruolo in un poor workers, una nuova categoria di lavoratori che pur lavorando restano poveri.

Non dimentichiamo poi che l’insegnamento si basa sulla relazione interpersonale tra DS , altri docenti , studenti e a volte le relazioni devono essere putroppo interrotte perché possono diventare ” tossiche” per studenti, insegnanti e DS, e come gli amori vanno interrotti se non degenerano con danno per la comunità scolastica.

Scrivere quindi nel PNRR l’equazione continuità didattica=vincoli nella mobilità del personale è stato per SBC un madornale errore del governo Draghi e di quel Ministro per caso che è stato Patrizio Bianchi nonché dei tecnici del MI di concerto con quelli MEF che lo manovravano e che di scuola reale non capiscono nulla.

Diciamo poi che questa equazione veniva già dalle politiche sulla mobilità del personale scolastico docente e DSGA del Conte 2 con la Ministra Lucia Azzolina e la sua retorica della giovane insegnante che si muove dalla Sicilia con la valigia di cartone e va a insegnare prima in Liguria e poi a Biella per ritornare ora da DS nella natia Siracusa.
Se poi si crede con siffatti vincoli di bloccare un ipotetico esodo dal Nord al Sud basta leggere la serie storica dei trasferimenti negli anni scorsi , per accorgersi che questi sono in prevalenza provinciali o tra province della stessa regione, mentre solo una parte residua costituisce il trasferimento tra province di regioni distanti tra loro.

Riportiamo solo due dati di fonte ministeriale delle 49.000 domande di mobilità soddisfatte lo scorso anno per il 22/23 solo 13.000 sono stati i movimenti interprovinciali ivi compresi quelli nella medesima regione, e i trasferimenti tra Nord e Sud per alcune classi di concorso o tipologia di posto (infanzia e primaria in particolare ) restano inevase per mancanza di posto a meno che si godano dei benefici di cui alla legge 104/92 o altre precedenze previste dal CCNI all’art.13, ma anche in questo caso sono residuali.

Concludendo, SBC si augura che in sede di conversione in legge del Milleproroghe nei 60 giorni dalla pubblicazione in GU (fine febbraio) si ottenga con un emendamento di maggioranza la proroga del vincolo per i neo immessi in ruolo (binario legislativo ancora aperto e prendiamo atto dell’impegno della Senatrice Ella Bucalo) e poiché è ancora aperto il contratto nazionale integrativo ci auguriamo che dal confronto tra le parti si riscriva finalmente l’art.2 del CCNI , non discriminando i neo immessi in ruolo a qualunque titolo nel 22/23 con una sorta di contratto ponte (binario contrattuale).

Anche perché bisognerebbe ricordare al Consiglio europeo che una Legge dello Stato ha previsto già da molti anni la contrattualizzazione della mobilità del personale della scuola Docente e ATA, contrattualizzazione ignorata nella legislatura precedente dai ministri Fioramonti, Azzolina e Bianchi, con l’introduzione dei vincoli per legge.

Libero Tassella (Scuola Bene Comune)

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