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Suicidio Palermo, Guillermo Mariotto: “So che vuol dire non aver nessuno con cui confidarsi. A me andò bene, picchiai i bulli”

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Lo stilista Guillermo Mariotto, giudice del programma televisivo di Rai1 Ballando Con Le Stelle, ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera in cui ha raccontato la sua esperienza alle prese con il bullismo da ragazzo, facendo riferimento al tredicenne che purtroppo si è tolto la vita qualche giorno fa a Palermo, forse a causa di vessazioni da parte di compagni di scuola.

“Sì, stare chiusi in un bagno e non sapere a chi potersi rivolgere, non ai genitori, non a un fratello, non a un amico, è una tortura, un incubo. A me andò bene, reagii, picchiai i bulli che mi dicevano che ero gay. Ero forte, battagliero. Ma non tutti hanno questo carattere, c’è chi si chiude in se stesso, penso a quel povero ragazzino che si è tolto la vita a Palermo. Penso ai suoi genitori, al loro dolore”, ha detto.

“Divenni intoccabile”

Mariotto ha raccontato un particolare episodio: “Ero sui 13 anni e quel giorno giocavo in difesa. Come sempre ero bersagliato da insulti irriferibili. All’ennesimo, esplosi. Raggiunsi a centrocampo il boss del gruppo e gli montai sulle spalle, strappandogli i capelli dalla testa. Fu spettacolare, una scena davanti a genitori e professori. Banalmente, divenni un intoccabile. Avevo vinto la mia guerra, quando mi vedeva cambiava strada. I bulli sbroccavano perché ero forte nello sport, ciò li mandava letteralmente in bestia: figurarsi, un omosessuale”.

“Mio fratello arrivò a dirmi che ero la macchia del nostro cognome, papà e mamma. Dico sempre ai ragazzi; se vedete un bullo in azione, segnalatelo. Non lasciate da sola la vittima: sennò siete complici anche voi”, ha concluso.

Bullismo, dati allarmanti

Secondo i dati riportati dal Ministero Della Saluteda noi riportati, il bullismo non riguarda solo i ragazzi/e delle scuole superiori, ma è un fenomeno purtroppo molto allargato anche nelle fasce di età più piccole.

Secondo  i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children -HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subìti a scuola sono più frequenti nei più piccoli dagli 11 ai 13 anni con particolare riferimento alle ragazze. In dettaglio, gli 11enni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età di 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze.

Attenzione, quasi il venti percento, vuol dire che due bambini di 11 anni su 20 hanno subito atti di bullismo, numeri veramente enormi.

Un ulteriore elemento allarmante è il fatto che chi dei ragazzi è esposto a episodi di violenza domestica è più propenso ad accettare forme passive di bullismo o viceversa sono più propensi ad esercitare loro stessi forme attive di bullismo nei confronti di coetanei.

Anche per il cyberbullismo, fenomeno sviluppatosi a seguito dell’uso massivo dei social e di internet in generale da parte degli adolescenti, i dati sono preoccupanti: nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17.2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine.