Oggi, 6 novembre, alle ore 16,00, secondo quanto riporta Il Corriere Adriatico, è previsto l’incontro tra il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e la famiglia e i legali del ragazzo di quindici anni che si è suicidato a Senigallia qualche settimana fa perché vittima di bullismo.
Sono due le richieste che verranno avanzate al numero uno di Viale Trastevere: innanzitutto una nuova legge sul bullismo con il nome del ragazzo; poi, dice l’avvocata, come anticipato in televisione, “una materia obbligatoria dalle elementari in tutte le scuole, che preveda il confronto costruttivo e il riconoscimento delle emozioni, per prevenirlo”.
Il materiale che verrà consegnato
Se il Ministro dovesse negarla? “La chiederemo tramite un’iniziativa popolare – prosegue – attraverso una raccolta firme”. Al Ministro oggi l’avvocato consegnerà del materiale ricevuto, anche in forma anonima, a suo avviso importante per conoscere il contesto scolastico.
Le vessazioni insopportabili
Come riporta Il Corriere della Sera, ci sono due nomi, quelli di due compagni di classe, presunti autori di insulti irriferibili e vessazioni, anche fisiche, sempre più pesanti. I suoi modi gentili erano oggetto di scherno, continue offese volgari. Ma non solo. Poteva capitare che al bagno venisse circondato allo scopo di essere “pizzicato” dolorosamente e anche con delle percosse violente in tutto il corpo.
Mercoledì il ragazzo è tornato da scuola con un’espressione diversa sul volto, forse più risoluta. La mamma gli ha chiesto cosa fosse successo e lui ha risposto che aveva “fatto quel che deve fare ogni uomo”, ovvero offrire “la mano, in segno di pace”. Ai due bulli, il ragazzo aveva proposto una specie di distensione, con queste parole: “Adesso basta, smettetela. E diventiamo amici”. “Ma all’indomani i soprusi sono ripresi. E semmai ancora più insopportabili”, ha detto la legale della famiglia.
Valditara: “Non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù”
Ecco come aveva commentato Valditara: “Profondo dolore e sgomento per il suicidio del giovane Leonardo, ai suoi genitori va il mio più sentito cordoglio. Il Ministero si è subito attivato per verificare, per quanto di propria competenza, le dinamiche dell’accaduto. Al di là delle singole responsabilità, che saranno accertate nelle sedi opportune, non possiamo tollerare che il bullismo diventi un tratto di una certa gioventù”.
“Dobbiamo eradicarlo dalla società, partendo dalla scuola e in collaborazione con le famiglie. È importante ripristinare, proprio a partire dalla scuola, alcuni principi, quali il rispetto delle regole, il valore assoluto della persona umana, la responsabilità individuale. Perché la scuola deve essere sempre un luogo sereno di crescita per tutti i nostri ragazzi. Per questo continueremo a lavorare con ancora maggiore decisione per contrastare la cultura della violenza e della prepotenza, dell’insulto e del dileggio”, ha concluso.