Il premier Giuseppe Conte e il leader leghista Matteo Salvini durante il governo M5S-Lega
Sulla questione della ventilata cancellazione del bonus fiscale di 80 euro introdotto dal Governo Renzi si sta aprendo uno scontro di non poco conto all’interno dell’Esecutivo.
Poche ore fa il vicepresidente Matteo Salvini ha smentito le voci che stanno circolando sull’argomento.
Peccato che non si tratti solamente di voci, visto che nella giornata dell’8 agosto era stato proprio il ministro dell’Economia Tria a rispondere così ad una domanda del Solo 24 ore: “Non c’è dubbio che in discussione ci sia anche un ‘riordino’ del bonus 80 euro. Stessa apertura sul fronte dell’Iva. Sull’Iva possiamo al massimo effettuare qualche riordino per semplificare alcune aliquote”.
L’impressione è che chi deve far quadrare i conti, e cioè il Ministro dell’Economia, ha bisogno di reperire risorse significative per dare avvio alle riforme previste dal “contratto di Governo”, mentre i due contraenti del contratto Salvini e Di Maio vorrebbero realizzare i loro piani senza intervenire sulle entrate e quindi senza toccare il livello di tassazione.
Il fatto è che i giorni passano e fra un mese il Governo dovrà iniziare ad affrontare senza indugi il nodo della legge di bilancio per il 2019.
A quel punto non si potrà più “fare melina” ma bisognerà affrontare il problema in modo organico.
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