Senza voler nulla aggiungere a quanto segnalato da Ernesto Galli della Loggia sul Corriere di sabato 12 marzo in merito all’ assurdo calvario linguistico dei docenti neo immessi in ruolo, c’è da auspicare che l’incolpevole ministro della pubblica istruzione, professoressa Stefania Giannini, legga per una spassionata e competente valutazione sia l’articolo sia il “documento di autovalutazione” cui si fa riferimento.
L’auspicio viene non tanto dai docenti interessati, di fatto costretti ad obbedir tacendo pena la non conferma in ruolo ma da
professori, presidi e ispettori tecnici a riposo che non possono che condividere le pacate ma scandalizzate osservazioni dell’autorevole editorialista.