Sul concorso dirigenti scolastici in Toscana

On. Presidente del Consiglio,

 

siamo alcuni docenti e dipendenti del personale ATA dell’ I.C. “Jacopo della Quercia” di Siena.

Abbiamo deciso di scriverLe perché questo è stato un anno molto particolare, ricco di momenti gratificanti sul piano umano e professionale, ma al contempo non privo di esperienze e di avvenimenti gravosi e spiacevoli.

L’ultimo in ordine di tempo, ma non per importanza, è stata la notizia della revoca della nomina dell’attuale dirigente scolastico, in carica da ben tre anni presso il suddetto istituto, a causa di una nuova valutazione degli elaborati scritti, prodotti dai candidati aspiranti in occasione del concorso per dirigenti scolastici indetto nel 2011 e sottoposti a nuova valutazione, appunto, per un vizio di forma connesso alla sostituzione di un membro della commissione di valutazione.

Morale della favola: le prove scritte sono state prese nuovamente in esame da una nuova commissione, è stata avviata un’ulteriore correzione e il risultato che ne è conseguito, è stata la revoca della nomina di sedici dirigenti, risultati vincitori del concorso indetto nel 2011, in carica a partire dall’anno scolastico 2012/2013 e che oggi, dopo tre anni, si ritrovano a restare in carica fino ad agosto p.v. per poi dover lasciare il posto a chi è stato riconfermato nel suo attuale ruolo oppure lo sarà per la prima volta a partire dal prossimo anno scolastico.

La notizia, diffusa attraverso i quotidiani locali e per mezzo della comunicazione diretta della dirigente nel corso dell’ultimo collegio docenti, ci ha lasciati di stucco.

Molto probabilmente quello che più sconvolge sono le dinamiche lunghe che hanno permesso di aprire un nuovo iter di valutazione delle prove scritte, prodotte dagli allora aspiranti che nel frattempo hanno intrapreso un percorso professionale, dedicandosi con l’ausilio del corpo docente e del personale Ata di riferimento all’organizzazione amministrativa e dell’offerta formativa di istituti comprensivi e non.

Se tralasciamo per un attimo l’aspetto esclusivamente umano che lega insegnanti, personale Ata, genitori alla figura di riferimento che dirige una scuola, non può risultare semplice mettere in ombra il senso di insoddisfazione che deriva da queste “storie”, purtroppo, tipicamente italiane.

Adesso, l’iter legale e tutto quello che è connesso all’ambito esclusivamente giuridico possono risultare inattaccabili e indiscutibili – sebbene il diniego ricevuto dal nostro dirigente scolastico alla richiesta di poter riottenere la propria cattedra di insegnamento, ci sembra possa derivare solo da normative lesive del diritto al lavoro -ma la domanda è: perché queste e altre situazioni analoghe continuano a verificarsi nel nostro Paese?

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Concorso docenti 2024, bando e requisiti per partecipare

Ormai manca poco all'attesissima pubblicazione del prossimo bando del concorso docenti 2024. Come ha già…

19/11/2024

Amici, collaboratrice scolastica del liceo di un allievo scrive Maria De Filippi: “Forse non mi credi, ma ci speravo più di lui”

Nella puntata del daytime di oggi, 19 novembre, del talent show Amici, in onda su…

19/11/2024

In Sicilia edifici vecchi, barriere architettoniche e assenza di mense e palestre: il report della Cgil

La fotografia delle scuole siciliane, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil, non è…

19/11/2024

Docenti assunti da graduatorie concorsi PNRR, presa di servizio entro cinque giorni dall’assegnazione della sede

L'USR per l'Umbria ha fornito importanti chiarimenti in merito alla procedura di assunzione e presa…

19/11/2024

Valditara Cecchettin, Meloni interviene: “Violenza sulle donne? Incidenza significativa dell’immigrazione illegale”

Le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, pronunciate durante la presentazione della…

19/11/2024