Lo avevamo previsto con largo anticipo che il contratto sulla mobilità non poteva trovare un accordo tra le parti. Le distanze tra Miur e sindacati sono siderali.
Il sindacato, in modo unitario, pone come pregiudiziale ad un eventuale accordo il superamento della legge 107/2015 sugli ambiti e sulla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Dal canto suo l’Amministrazione vuole, come è normale che sia, applicare la legge.
Quindi, a meno di colpi di scena improbabili ma pur sempre possibili, gli ambiti territoriali e la chiamata diretta si materializzeranno presto. Entro fine gennaio ci sarà quindi un atto unilaterale del Miur che emanerà un ordinanza ministeriale sulla mobilità 2016/2017. In tale ordinanza ci saranno tutte le norme, comprese le tabelle di valutazione dei punteggi, per la mobilità di tutto il personale scolastico.
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Ma qual è la reazione dei sindacati a uno scenario del genere? La reazione più dura è senza dubbio quella della Gilda che dal suo sito comunica: “è rottura sulla mobilità”. Infatti il sindacato guidato da Rino Di Meglio, su chiamata diretta e gli ambiti territoriali senza alcun tipo di graduatoria e con inique discriminazioni tra docenti che svolgono lo stesso lavoro, non è disposto a trattare ed anzi impugnerà qualsiasi atto unilaterale del Miur che ne preveda l’attuazione. La Flc Cgil prima di passare all’attacco, chiede al ministro Stefania Giannini, un tavolo politico per capire quali sono le reali intenzioni del Governo. La richiesta sembra del tutto inutile, visto che è da oltre un anno che la posizione del Governo è chiarissima.
La Uil scuola dichiara in modo lapidario: “Non ci sono le condizioni minime per firmare il contratto”. Lo Snals-Confsal rivendica un nuovo confronto politico, la linea del sindacato di Marco Paolo Nigi attende nuovi sviluppi da parte del ministro Giannini. Anche la Cisl scuola chiede chiarimenti e chiarezza sulle reali intenzioni dell’Amministrazione.
I tempi ormai sono strettissimi e l’accordo su una firma di ipotesi di contratto appare orami un miraggio. Quello che sembra ormai chiaro a tutti è che si può dire che sul contratto di mobilità 2016-2017 cala il sipario.
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