Home Concorsi Sul “numero chiuso”, gli studenti preparano la mobilitazione

Sul “numero chiuso”, gli studenti preparano la mobilitazione

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“Dopo la sconfitta sul bonus maturità del governo a seguito dei ricorsi dell’Udu, rimane la lotteria e l’assurda negazione del diritto allo studio provocato da un sistema fortemente iniquo che anche quest’anno colpirà migliaia di studenti”.
Così il coordinamento nazionale dell’Unione degli Universitari, dopo il decreto ministeriale del 5 febbraio che regola i test per i corsi a numero chiuso, i quali a differenza di quanto accaduto gli anni passati, saranno anticipati in primavera, e precisamente nei giorni 8, 9 e 10 aprile.

“Ignorando l’evidenza di un sistema che non funziona il ministro va avanti sulla strada dei test anziché aprire immediatamente un confronto con gli studenti per rivedere in toto il sistema d’accesso universitario. Questo nonostante le centinaia di ricorsi che la nostra organizzazione ha già vinto e continua a portare avanti, e che hanno inconfutabilmente dimostrato tutte le falle di un sistema che ha lo scopo di garantire gli interessi degli ordini professionali, a scapito del diritto allo studio”.
Anche la Rete degli studenti Medi sulla stessa lunghezza d’onda: “Anziché ridiscutere il sistema, si è riusciti quest’anno a peggiorarlo, anticipando i test ad aprile e quindi compromettendo il percorso formativo di migliaia di studenti medi. Se non ci sarà un passo indietro immediato, siamo pronti a impugnare il decreto stesso d’indizione del test”.

“Alzeremo le barricate dei ricorsi, un maxi-ricorso per l’Udu e la Rete dove studenti del liceo e universitari diranno no al numero chiuso, impugnando e bloccando il decreto Carrozza prima del test”.
“Un ricorso per eliminare questa nuova e ulteriore chiusura durante l’anno scolastico quando i ragazzi sono ancora sui banchi di scuola. Invece di aprire il sistema il ministro invia agli studenti un messaggio distruttivo: prevedere (ad oggi) il 20% dei posti in meno rispetto allo scorso anno. Il ministero deve avviare immediatamente il confronto per rivedere concretamente il sistema di accesso già da quest’anno: nel frattempo siamo pronti a portare la discussione sull’accesso e la garanzia del diritto allo studio in tutte le università e le scuole del Paese”.