Questa mattina, alle ore 12.00 si è svolta la conferenza stampa voluta da Mario Draghi e con i ministri Maria Cristina Messa e Patrizio Bianchi a seguito della Cabina di regia sul Pnrr.
Durante gli interventi si è discusso di scuola e università in primis. Il ministro Bianchi ha ribadito il suo piano di riforme: “In programma la Riforma degli istituti tecnici e professionali, degli istituti superiori e l’orientamento che deve partire dalle scuole medie; e non dimentichiamo i docenti, bisogna ridare dignità al mestiere di insegnante, ecco perché le nuove norme sul reclutamento e sulla formazione. Poi la riforma che le riunisce tutte: la riforma dell’organizzazione scolastica, che riguarda anche la numerosità delle classi”.
La sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, ha mostrato il suo appoggio alle parole di Bianchi: “Gli esiti della cabina di regia sugli interventi del PNRR riguardo l’istruzione seguono le indicazioni del Movimento 5 Stelle e del presidente Conte. Ci soddisfa molto l’avvio immediato di bandi per 5 miliardi su asili nido e scuole dell’infanzia, palestre, mense, scuole nuove e per la messa in sicurezza degli edifici. Sono tutti ambiti che da tempo indichiamo come prioritari e su cui è stato profuso già un grandissimo impegno. Ma ovviamente ci sono altri ambiti su cui si lavorerà intensamente, penso in primis al tema del dimensionamento e degli ambienti per la nuova didattica e dell’orientamento, su cui sono previsti finanziamenti cospicui attesi da tempo. Dunque la strada è giusta ed è quella indicata dal Movimento 5 Stelle: dopo aver garantito la riapertura in presenza è giunta l’ora degli investimenti. Riportiamo la scuola dove è giusto che sia: al centro dell’agenda politica e di ogni strategia per il futuro del Paese”.
A commentare la conferenza anche Cangemi (PCI) che ha affermato: “Una gran parata propagandistica: altro non è stata la conferenza stampa di Draghi e dei ministri di scuola e università sul PNRR per istruzione e ricerca. Le cifre esibite in modo roboante non sono sufficienti per aggredire problemi strutturali (a partire dell’edilizia scolastica) e il governo non è nemmeno in grado di garantire un’allocazione delle risorse capace almeno di diminuire i clamorosi divari territoriali (basti pensare agli asili nido). Alla fine il vero contenuto politico della conferenza stampa è stata l’enfasi sulle cosiddette riforme, cioè sulla funzionalizzazione completa di scuola, università e ricerca alle esigenze di Confindustria. E anche questa non è proprio una novità”.
Mentre Vittoria Casa (M5S), presidente commissione Cultura Scienza e Istruzione alla Camera ha appoggiato il discorso di Bianchi, dichiarando: “È fondamentale che la cabina di regia del PNRR sia partita dall’istruzione, dalla formazione e dalla ricerca. Come affermato dal ministro Bianchi, i problemi del dimensionamento scolastico e del sovraffollamento delle classi saranno al centro della riorganizzazione del sistema scolastico. Occorre dunque rendere strutturali i parametri numerici previsti dal mio emendamento all’ultima legge di Bilancio e lavorare sull’autonomia delle scuole collocate nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree caratterizzate da specificità linguistiche. Le sollecitazioni che arrivano dai territori sono molte, si tratta di un’urgenza per migliaia di piccole comunità”.
Un altro commento arriva da Antonello Giannelli, Presidente ANP: “Gli stanziamenti annunciati oggi sono un segnale importante che va nella giusta direzione. Forse è la volta buona in cui si passa dalle parole ai fatti. Ci sono tanti edifici scolastici da mettere in sicurezza, tante scuole da ristrutturare per metterle finalmente al passo con le nuove esigenze didattiche che richiedono spazi ad utilizzo flessibile, tante nuove scuole e tanti nuovi asili nido da costruire, assolutamente indispensabili questi ultimi soprattutto nel meridione per consentire alla nostra società un vero cambio di passo”.
Conclude Giannelli: “Ovviamente non si può fare tutto subito, sarà necessario intervenire prima dove più serve, iniziando appunto nelle zone che più delle altre hanno scuole e palestre inadeguate e poco accessibili. Ricordo come, secondo la rilevazione Istat da poco pubblicata, meno di una scuola su tre possieda ascensori, bagni, porte e scale a norma, rampe esterne e/o servoscala”.