“E’ davvero un triste spettacolo leggere in questi giorni i comunicati di sindacati del comparto scuola, segnatamente la Flc Cgil e la Uil Scuola, che esprimono esultanza per un ipotetico accordo sulla mobilità spacciato come migliorativo per tutti, ma che ha come principale effetto alterare la sequenza di mobilità dei docenti, vantaggio degli assunti prima del 2015 e a danno dei circa 80mila docenti che sono stati assunti dopo“. È quanto scrivono in una nota stampa i docenti entrati in ruolo col concorso del 2012 del gruppo GM 2012 in rispetto del T.U..
“Il principale effetto di questa sbandierata intesa è quello di ampliare un apartheid tra docenti di serie A con titolarità sulla scuola e i colleghi neoassunti di serie B con titolarità su ambito, in deroga alla legge 107 – proseguono i docenti che hanno superato l’ultimo concorso a cattedra –. Questo supposto accordo, che invitiamo l’amministrazione a non ratificare con i contenuti diffusi dai sindacati, avrà come conseguenza devastante e assurda che la maggior parte delle sedi ritenute migliori per offerta formativa e ubicazione geografica saranno appannaggio dei docenti assunti prima del 2015, mentre le briciole dei medesimi ambiti territoriali saranno oggetto degli invii di curriculum ai dirigenti da parte dei docenti assunti nel 2015, in tutte le fasi (0, A, B e C)“.
“Senza dubbio – continuano gli insegnanti neoassunti, in contrasto con le loro parti negoziali, nella maggior parte dei casi ancora mai votate –, nell’ipotetica intesa sono presenti anche aspetti positivi, quali la possibilità per i docenti assunti in fase 0 e A per tutti, e in fase B e C da concorso, di fare domanda di mobilità. Resta però giuridicamente
“La materia sulla mobilità dei docenti è molto tecnica – commenta Romina Pepe, portavoce degli insegnanti assunti col concorso Profumo – e mal si presta a una comprensione da parte dell’opinione pubblica. Tuttavia, in questa trattativa vediamo da parte del mondo sindacale della scuola un riflesso del conflitto generazionale del nostro Paese: la difesa, da parte dei sindacati, dei privilegi dei lavoratori più anziani a svantaggio dei diritti e delle tutele dei più giovani“.
“Da parte nostra – conclude la rappresentante dei docenti –, chiediamo all’amministrazione che la contrattazione sulla mobilità non deroghi per nessun motivo alla precisa sequenza prevista dalla legge 107 del 2015, se non per le parti che non recano danno a nessuna delle altre categorie di insegnanti, come la domanda di mobilità da parte delle categorie precedentemente non previste, di fase 0, A, B e C “.
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