Secondo uno studio della fondazione Openpolis, con l’impresa sociale «Con i Bambini» nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, la scelta se abbandonare gli studi o quale percorso di studi intraprendere incide la condizione economica, sociale e culturale del nucleo familiare di origine.
Si tratta – osservano i relatori dello studio riportato dal Sole 24 Ore– di un fenomeno negativo, perché contribuisce a riprodurre e ad aggravare le disuguaglianze già esistenti nella società. Se la scelta tra liceo e professionale dipende dalla condizione sociale dello studente ciò genera, anche nella percezione degli studenti, due canali di istruzione, uno di serie a e serie b. Aspetti confermati dalle analisi sulle aspettative degli alunni che frequentano le scuole.
Ma c’è anche un altro aspetto altrettanto odioso che si riferisce alla provenienza geografica dei ragazzi. Infatti tra le regioni con più iscritti nei professionali emergono due gruppi distinti.
Uno caratterizzato da alte iscrizioni ai professionali e abbandono contenuto, come Emilia Romagna, Marche, Toscana, Veneto, dove gli iscritti ai professionali superano il 20% e gli abbandoni si attestano al 10%;
in regioni invece come Sicilia e in Sardegna gli abbandoni superano il 20%, mentre in altre coesistono insieme una percentuale sopra la media di iscritti ai professionali e un alto abbandono scolastico precoce. Tra queste Sicilia, Sardegna, Campania e Puglia.
Basilicata e Liguria si collocano a metà strada tra i due gruppi, dato che gli abbandoni sono in linea con la media nazionale.
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