Sulla scuola, il Partito Democratico si scrolla di dosso i dubbi amletici, fa proprie quasi tutte le istanze dei sindacati (ancora sul piede di guerra) e propone precise modifiche al decreto Sostegni Bis. Poiché si tratta uno dei partiti più importanti del governo in carica, la richiesta fa crescere le possibilità che almeno una parte degli emendamenti possano essere approvati. Parliamo di allargamento della platea dei precari da immettere in ruolo direttamente da Gps, assunzione automatica dei precari con tre anni di servizio svolto, modifiche alle nuove norme sui concorsi da docente, dando possibilità di assumere anche ad anno in corso.
Accordo pieno, invece, per l’assegnazione provvisoria da allargare ai neoassunti. Una posizione che si affranca, quindi, da quella del primo partito di governo, il M5S, fortemente contrario soprattutto sulle assunzioni dei supplenti senza svolgere il concorso tradizionale.
Ma vediamo nel dettaglio le proposte di Manuela Ghizzoni, responsabile Istruzione, Università e Ricerca del PD, e Rosa di Giorgi, capogruppo PD in Commissione Cultura, Scienza e Istruzione Camera dei deputati. e Roberto Rampi, capogruppo PD in Commissione Cultura e Istruzione del Senato.
“Nel merito – scrivono i tre esponenti Pd – è necessario approvare per la scuola secondaria la riforma che, a regime, leghi direttamente la formazione iniziale dei docenti con l’accesso in ruolo; che per gli attuali docenti abilitati e specializzati il requisito di servizio sia ridotto (da tre ndr) ad una annualità e la prova conclusiva sia di carattere metodologico-didattico; che sia attivata una procedura straordinaria per i docenti supplenti che hanno già maturato 3 annualità di servizio, con valutazione comparativa e integrazione delle competenze professionali acquisite; sia permesso di ripresentarsi ai concorsi futuri pur non avendo superato quello precedente e sia rimosso”.
Inoltre, il Pd chiede che “per i concorsi ordinari nelle discipline STEM” venga “rimossa la previsione del decreto che permette l’immissione in ruolo ad anno scolastico iniziato con conseguente licenziamento del supplente incaricato”.
Inoltre, i democratici chiedono “che siano ricondotte all’ambito del CCNL le disposizioni sull’attività didattica e sulla mobilità, e sia consentito, dal prossimo anno scolastico, l’assegnazione provvisoria e l’utilizzazione per i neoassunti. Inoltre, siano incluse le scuole dell’infanzia paritarie tra le beneficiarie delle risorse per l’emergenza COVID-19. Queste, insieme ad altre che vogliono risolvere annosi problemi (come, ad esempio, quello per i DSGA facenti funzioni o sul dimensionamento delle scuole…), sono richieste che mirano a garantire efficacia e certezze per chi opera nella scuola perché è in essa che inizia il vantaggio sociale e competitivo del Paese”.
Secondo Ghizzoni, di Giorgi e Rampi, “la Scuola è centrale per il futuro del Paese, come lo è nei piani di intervento del Pnrr” ed ecco il motivo per il quale “affinché ciò diventi realtà, il Pd ha presentato una serie di modifiche al Decreto Sostegni bis”. “L’obiettivo – concludono – quello di garantire qualità all’offerta formativa e alti livelli di apprendimento a ragazzi e ragazze dando certezze a chi è chiamato a questo enorme impegno, ossia docenti e personale scolastico
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