Centomila articoli: sono quelli pubblicati dalla versione on line della Tecnica della Scuola dalla sua nascita, il 1° settembre del 1998, ad oggi.
Un traguardo importante, raggiunto in 24 anni, che tra origine dall’intuizione di Venero Girgenti, un “uomo qualunque” del Meridione che ha sempre creduto nel quotidiano della scuola da aggiornare in tempo reale, anche quando Internet era un sistema ad appannaggio quasi esclusivo delle reti militari.
Oggi il web fa parte della vita di tutti, dai bambini in tenera età agli anziani: con la pandemia i livelli di connessione hanno raggiunto cifre record.
Anche La Tecnica della Scuola ha toccato numeri impressionanti, con punte di tre milioni e mezzo di lettori al mese e 400 mila giornalieri, arrivando a 14 milioni di visualizzazioni di pagine in trenta giorni.
Nel corso degli ultimi cinque lustri anche l’offerta della nostra testata giornalistica – che è pure ente di formazione scolastica – ha cambiato faccia, diventando sempre più multimediale: oggi i nostri articoli sono sempre più spesso corredati da video, infografiche e dirette di approfondimento, trasmesse sui canali social (con oltre 300mila fan su Facebook, 40mila follower su Instagram e 35 mila iscritti a Youtube) e ‘postate’ in modalità streaming.
Ma al di là delle “veste” e degli altisonanti numeri, quello che rende speciale La Tecnica della Scuola è l’affidabilità e la correttezza delle notizie, sempre alla ricerca della verità. Nell’attuale panorama di interattività, troppo spesso spinto dalla sete di like, la nostra testata giornalistica non ha mai perso di vista le caratteristiche basilari dell’informazione giornalistica: quella di pubblicare fatti, di offrire un servizio di informazione scolastica il più possibile imparziale e in buona fede. Perché affidabilità e correttezza delle notizie valgono di più delle “bandierine” effimere con la scritta “sono arrivato primo!”.
Non sempre ci siamo riusciti, lo ammettiamo. E ce ne scusiamo. Ma è bene sapere che il rispetto dell’etica, della verifica delle notizie e dei principi della deontologia professionale rimangono la nostra “bussola”.
Nell’era delle fake news spacciate per verità, dei titoli shock, delle testate giornalistiche che producono articoli “bufale” e poi dopo ore o giorni li cancellano con nonchalance, come se fossero pubblicati su un blog, è un nostro impegno che va rimarcato. E che ci teniamo stretti.
Qualche giorno fa, Papa Francesco parlando dell’uso dei media digitali ha ricordato che chi fa questa professione deve “aiutare le persone, soprattutto i giovani, a sviluppare un senso critico, imparando a distinguere il vero dal falso, il giusto dall’errato, il bene dal male”.
Sono parole che condividiamo in toto. Perché siamo convinti che la gran parte dei centomila articoli scritti sulla Tecnica della Scuola negli ultimi 24 anni abbiano contribuito a questo.
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