Si sono ultimamente moltiplicati, nelle scuole di ogni ordine e grado, gli episodi di violenza che hanno visto vittime tanti docenti colpevoli solo di fare il loro lavoro, e spesso usciti traumatizzati dalle aggressioni (fisiche e verbali) subite. Pensiamo, solo a titolo d’esempio, a Maria Cristina Finatti, la docente di Scienze e Biologia di un istituto d’istruzione superiore di Rovigo che, nello scorso mese di gennaio, ha denunciato i 24 studenti di una sua prima classe per lesioni personali, atti persecutori, oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione via social. L’11 ottobre 2022 quattro di quegli studenti avevano organizzato un piano ai suoi danni, una vera e propria imboscata con la complicità del resto dei compagni, prendendola a pallini (di gomma).
C’è bisogno dell’apporto di tutti, e della collaborazione di tutte le forze politiche, per ridare dignità alla scuola italiana, perché torni a rivestire appieno il suo ruolo educativo, e per restituire autorevolezza ai suoi insegnanti e la debita professionalità a tutto il personale scolastico. Non può passare il messaggio, di deresponsabilizzazione etica e di disimpegno civico, che, se un insegnante è empatico, non gli potrebbero mai sparare con una pistola ad aria compressa. Se passasse un messaggio del genere sarebbe come chiedere ai nostri docenti di rinunciare al loro dovere primario, quello di accompagnare la crescita dei giovani, da motivare e coinvolgere in ogni fase del processo educativo (ce ne sono di eccezionali – talentuosi, inclusivi, solidali, partecipativi… -, è l’altra faccia della medaglia, e vale lo stesso per molti genitori), perché divengano cittadini e cittadine coscienti e responsabili.
Per questo ieri, dopo aver incontrato il Presidente della VII Commissione del Senato, Roberto Marti, e la senatrice Ella Bucalo, e riscontrato grande sensibilità sul tema da noi posto, le aggressioni e le violenze ai danni degli insegnanti nelle aule e negli edifici scolastici, siamo stati in audizione presso la medesima Commissione, cui va riconosciuto il merito di aver avviato compatta un intero ciclo di audizioni in tema che hanno incluso i rappresentanti dei sindacati e degli studenti.
È stata successivamente votata in seduta plenaria una risoluzione che impegnerà il Governo ad adottare misure concrete, compresa la nascita di un osservatorio, per affrontare la questione e restituire decoro all’istituzione scolastica e autorevolezza a chi ci lavora. Un risultato importantissimo di cui siamo estremamente soddisfatti.
Massimo Arcangeli, Diego Palma
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…