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Sulle proposte per la scuola del Partito Democratico

Tra le proposte avanzate dal PD, che dovrebbero essere discusse a fine gennaio, figurano l’adeguamento degli stipendi dei docenti, l’innalzamento dell’obbligo scolastico fino a 18 anni e l’apertura dei plessi scolastici fino alle ore 18 in tutti i quartieri della città previo accordo con i sindaci.

Riguardo al primo punto il reperimento delle risorse disponibili per l’incremento degli stipendi degli insegnanti sono molto scarse per cui conviene mettersi l’anima in pace che “soldi non ce ne sono” per cui appare del tutto inutile e fuorviante continuare a prendere in giro una categoria professionale, qual è quella degli insegnanti, che da tempo attende degli incrementi stipendiali “veri” e poi si ritrova in busta paga delle vere e proprie bricioline.

È una vergogna che non si ha voglia in questo Paese di voler investire nell’istruzione, considerata il motore cardine dell’economia del Paese. Riguardo all’innalzamento dell’obbligo scolastico fino a 18 anni, questo rappresenta un ulteriore colpo mortale alla scuola perché questo comporterà la promozione assicurata per legge” fino all’esame di maturità. Per cui viene da chiedersi: quale tipologia di alunni usciranno dalle scuole superiori?

Saranno in grado di affrontare gli studi universitari? O ancora avranno le competenze e le conoscenze giuste spendibili nel mondo del lavoro? Mah! Visti i risultati Invalsi e le difficoltà nelle abilità linguistiche di base le speranze che la proposta dell’innalzamento dell’obbligo scolastico fino al 18mo anno possa rivelarsi un sicuro fallimento.

La misura più giusta potrebbe apparire quella dell’apertura delle scuole fino alle ore 18, una misura per contrastare il bullismo e il dilagare della microcriminalità nelle aree più degradate del nostro Paese.

Si tratta di una misura preventiva che permetterebbe ai ragazzi di apprendere all’interno delle mura scolastiche quelle nozioni basilari di legalità, convivenza civile che stanno quasi scomparendo.

Mario Bocola

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