Per la FLC CGIL è indispensabile superare la legge 107/15 nelle parti che, già attuate, non hanno fatto altro che peggiorare le condizioni di lavoro nella scuola, rinviare i termini di scadenza delle deleghe contenute nella stessa legge, aprire un vero confronto.
Il fallimento della legge 107/15 è un dato della realtà.
L’ideologia regressiva che ispira la chiamata diretta e il ruolo improprio affidato alla dirigenza non poteva che portare a questi esiti: ne sono una evidente dimostrazione le reazioni negative da parte delle scuole tuttora alle prese con la difficile gestione della didattica e dell’organizzazione del servizio. Il movimento contro la legge, le quasi 500 mila firme raccolte per i nostri referendum e il chiaro posizionamento del mondo della scuola nel referendum del 4 dicembre sono un segnale chiarissimo.
Non solo, ma anche la marginalizzazione degli organi di autogoverno e l’annichilimento della contrattazione sono state scelte con tutta evidenza sbagliate. Come è stata una scelta sbagliata il nuovo sistema di valutazione della dirigenza scolastica che, istituito al di fuori del Contratto dell’Area V, risulta inefficace, autoritario e dannoso per la stessa autonomia professionale dei dirigenti scolastici.
Riconoscere gli errori è segno di responsabilità e modificare le scelte sbagliate ne è la naturale conseguenza.
Pertanto superare la legge 107/15 e rinviare i tempi di attuazione delle deleghe sono i segnali concreti e immediati che si aspettano migliaia di docenti, dirigenti e Ata.
Su bonus premiale, mobilità, assegnazione dei docenti alle scuole e formazione va ripristinata la potestà negoziale per dare senso e consistenza all’accordo siglato il 30 novembre 2016 tra sindacati e governo sul rinnovo del Ccnl.
In questo quadro il contratto sulla mobilità del personale costituisce il primo banco di prova per verificare la disponibilità del governo ad ascoltare la voce della scuola.
Serve attenzione a tutte le emergenze a partire dal personale ATA e dal precariato su cui serve un confronto specifico.
Condividere questo patto metodologico è il primo segnale che ci è stato dato oggi dalla Ministra Fedeli, per costruire quel percorso di condivisione che da tempo chiediamo ai Ministri dell’Istruzione e che anche ora avanziamo alla nuova responsabile che si è appena insediata in Viale Trastevere.
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