”Solidarizziamo con gli studenti che l’11 ottobre manifesteranno per il diritto allo studio e per superare ogni barriera d’accesso al sapere, perché il governo non può far credere di voler risanare la scuola pubblica e poi stanziare risorse equivalenti ad una mancetta. Il Dl scuola prevede infatti 400 milioni in tre anni, a fronte di quasi 10 miliardi sottratti negli ultimi 5 anni dai precedenti governi Berlusconi-Monti.
Spicca l’assenza all’interno del testo, di un provvedimento riguardante i docenti aventi diritto alla pensione per aver raggiunto quota 96 e la non risoluzione del problema dei docenti inidonei della scuola che ritornano alla situazione precedente di dover sottostare alla mobilità volontaria verso i ruoli ATA e obbligatoria verso altre amministrazioni.
Il decreto inoltre ha una propensione ad invadere per legge il campo contrattuale e insufficienti sono i fondi per l’edilizia scolastica, infatti, vengono stanziati 40 milioni di euro per 41.483 sedi scolastiche sparse in tutta Italia. Praticamente una presa in giro alla scuola pubblica. Come Sel sosteniamo la necessità di una legge quadro nazionale sul diritto allo studio, l’introduzione di un reddito minimo e l’eliminazione del numero chiuso nelle Università sostituendolo con meccanismi di orientamento e programmazione in itinere nei corsi di studio ”.