L’on. Napoli ha presentato un’interpellanza urgente, indirizzata al Ministro della Pubblica Istruzione, on. Luigi Berlinguer, nella quale ha evidenziato la propria preoccupazione per il concorso bandito in osservanza agli articoli 29 del Ccnl e 38 del Ccni sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil e Snals Scuola.
La procedura concorsuale è finalizzata all’assegnazione di un trattamento economico accessorio, pari a lire 6 milioni annui lordi, da attribuire solo al 20 per cento, ossia solo a 150 mila, dei docenti con contratto a tempo indeterminato e con almeno 10 anni di servizio prestato dopo la nomina in ruolo.
La responsabile scuola di AN, nell’evidenziare il grande ritardo, rispetto ai tempi previsti dal contratto, con il quale è stato bandito il concorso, ha definito la procedura “incostituzionale, sbagliata, iniqua e controproducente”.
“La presenza, infatti, di elementi discriminatori nei criteri di selezione previsti dal concorso – ha detto Angela Napoli – provocherà un trattamento che potrebbe entrare in netto contrasto con l’articolo 3 della nostra Costituzione e distruggerà l’immagine professionale dell’80 per cento della classe docente italiana, giudicata “non meritevole”.
L’on. Napoli ha chiesto al ministro Berlinguer di abolire il concorso indetto e trovare altre forme di incentivazione tendenti a motivare i docenti ed a riconoscerne la professionalità o, almeno, di eliminare il tetto del 20 per cento provinciale, per dare a tutti, secondo una graduatoria nazionale, la possibilità di ottenere un’adeguata maggiorazione del trattamento economico connesso allo sviluppo della professione docente.Infine, ha inviato una lettera al Ministro Berlinguer, sottoscritta da altri 150 parlamentari del Polo, ribadendo la richiesta di sospensione del concorso ed ha, comunque, invitato tutti i docenti, che hanno ne hanno i requisiti, a presentarsi alle prove concorsuali.
Già in sede di trattativa contrattuale era stata sollevata la questione dell’ incostituzionalità dell’art.29 del Ccnl. A denunciarlo è stata Dora Liguori, segretario nazionale dell’Unams, sindacato ammesso al tavolo della contrattazione insieme con la Gilda e poi ritiratosi a seguito del disimpegno di quest’ultima.
“In qualità di segretario generale Unams, sindacato maggioritario, ho fatto parte della delegazione ammessa al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto per il comparto della scuola – dice Dora Liguori – e, in quella sede e in tempi non sospetti, sono intervenuta per denunciare gli aspetti di incostituzionalità presenti in una eventuale procedura concorsuale selettiva per l’assegnazione di un trattamento economico accessorio rivolto ad una parte di docenti (nel caso specifico solo un 20 per cento)”.
“Il mio intervento, oltre a sottolineare la poca dignità di un tale sistema selettivo che lasciava in cattedra docenti bollati da una “non idoneità”- continua il segretario dell’Unams – faceva riferimento anche all’art. 3 della Costituzione (uguaglianza dei cittadini) esattamente come oggi autorevolmente espresso dal prof. Caianello (presidente emerito della Corte Costituzionale) in quanto, per effetto della prescritta uguaglianza, tutti i discenti hanno diritto ad avere in cattedra un professore di provata capacità e non certo un dichiarato “inidoneo” da qualsivoglia commissione.
Come è ovvio il mio intervento sulla incostituzionalità fu accolto dai sorrisi compassionevoli di tutti i presenti e, quel che è peggio, nemmeno il personale docente della scuola, pur puntualmente informato, ritenne opportuno reagire nei tempi giusti, ovvero in corso d’opera, per fermare tale aberrazione”.
“Al momento – conclude il leader del sindacato che controlla il 75 per cento del settore conservatori e accademie – i rifiuti di numerosi docenti a partecipare al concorso costituiscono sicuramente una lezione morale e di stile”.
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