Tutte le OO.SS. hanno chiesto rapidità di definizione di tempi, modalità e procedure per l’attuazione dell’art. 29 del contratto, in merito al riconoscimento professionale dei docenti. Dopo la riunione la Uil-scuola ha diffuso un comunicato in cui fa presente che “occorre trovare le soluzioni che abbiano a base il legame tra il riconoscimento retributivo e il complesso dell’impegno professionale che si svolge nella scuola, e quindi ancorare il più possibile le procedure alle istituzioni scolastiche".
La UIL ha inoltre sottolineato la necessità di trovare presto una soluzione alla vertenza esprimendo anche la propria "preoccupazione sugli effetti negativi che il permanere di tale situazione di incertezza potrà determinare, sia in termini di utilizzazione delle risorse, sia in relazione ai danni che ci creerebbero se si andasse verso soluzioni di valutazione monocratica in attesa della realizzazione di un efficace sistema di valutazione“.
Critiche all’adozione di deleghe ad organi dirigenziali in ordine alla valutazione dei docenti sono state mosse anche dalla Cgil, che in un analogo comunicato ha ribadito “l’impraticabilità di una valutazione delle competenze professionali maturate affidata ad organi monocratici di scuola, come da molte parti si incomincia a chiedere con preoccupante insistenza".
"Nel merito – continua il comunicato Cgil – abbiamo ribadito la nostra intenzione di prestare ascolto ed attenzione alle diverse proposte emerse dalle scuole e nelle assemblee promosse dalle organizzazioni sindacali considerandole in larga parte come fondate ed accoglibili“.
La Cisl scuola ha invece abbandonato il tavolo della trattativa giustificando il proprio comportamento dichiarando che "non si sono intraviste le condizioni per proseguire il confronto in merito alla revisione radicale dell’attuazione dell’istituto contrattuale dei 6 milioni“.
