Categorie: Riforme

Superiori, accordo Upi-Anp: sicurezza e manutenzione dalle province alle scuole

Ridurre le spese di gestione dei circa 5.500 edifici scolastici delle scuole medie superiori ed ottimizzare le risorse oggi messe in campo per migliorare la sicurezza di chi vi opera. Ad iniziare da quella degli studenti. Sono queste, in estrema sintesi, le finalità di un accordo quadro firmato il 13 giugno dall’Upi, l’Unione delle Province d’Italia, e dall’Anp, l’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola, che prevede la gestione diretta da parte degli istituti scolastici di una serie di interventi, compreso il pagamento delle piccole riparazioni. Con il progressivo defilarsi delle province.
L’intesa, firmata dai presidenti delle due organizzazioni, Antonio Saitta e Giorgio Rembado, si prefigge lo scopo di migliorare una serie di contesti: affrontare con maggiore efficacia la questione della sicurezza delle persone che frequentano gli edifici scolastici, in maggioranza non adeguata alla vigente normativa (tant’é che quasi il 50% delle scuole sono state costruite prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica); rendere più tempestivi ed efficienti gli interventi di manutenzione ordinaria, affidandoli direttamente alle scuole; perseguire obiettivi di risparmio energetico e favorire la progettazione di nuovi edifici in coerenza con un’impostazione più moderna della didattica.
Secondo alcune stime, ha reso noto Saitta nel corso di una conferenza stampa, l’intesa Upi-Anp dovrebbe consentire da subito una riduzione del 5% annuo dei costi. Saitta ha spiegato che “tutto dipenderà dalle intese sui territori, che potranno migliorare il quadro dei risparmi: ad esempio nella Provincia di Torino, che presiedo, in 4 anni siamo riusciti ad incamerare riduzioni di costi pari a circa il 25%”.
I protagonisti dell’accordo hanno quindi spiegato i vantaggi economici che deriveranno dal passaggio della gestione dei costi, come i pagamenti delle utenze, dalle Province alle Scuole: ad esempio, per quelle elettriche potrà comportare una riduzione sostanziosa dei costi visto che l’Iva passerà dal 21% pagata dalle Province al 10% nella gestione diretta degli istituti scolastici.
Diamo per scontato che il Mef provvederà a rifornire gli istituti scolastici dei fondi (cospicui) di cui necessitano per affrontare, di volta in volta, determinate azioni di assistenza e manutenzione. A tal proposito vale la pena porre un quesito: se il risparmio dell’operazione è garantito, vi sono altrettante certezze sullo stanziamento dei fondi da destinare direttamente agli istituti?
Alessandro Giuliani

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Alessandro Giuliani

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