Calano i professionali, tengono i tecnici, salgono ulteriormente le preferenze per i licei. Sono queste le risultanze derivanti dai dati, aggiornati al 26 marzo, sulle iscrizioni – effettuate quest’anno per la prima volta interamente attraverso la procedura on line – relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per l’anno scolastico 2013-2014
Secondo quanto riportato dal Miur, attraverso un focus pubblicato sul portale internet, il 94,2% degli studenti ha scelto di proseguire il proprio percorso nel sistema di istruzione secondaria superiore; rispetto allo scorso anno si registra un aumento degli iscritti ai percorsi liceali (+1,4%), un lieve incremento degli iscritti agli Istituti Tecnici (+0,2%) e un calo delle iscrizioni negli Istituti Professionali (-1,6%). A proposito dei licei, il maggior contributo alla crescita di questo indirizzo di studio è fornito dalla scelte verso l’opzione “scienze applicate” del Liceo scientifico (+6,3%), che fa registrare l’aumento più significativo passando dal 4,1% al 6,3% (ovvero un incremento pari a 2,2%). L’indirizzo tradizionale dello scientifico fa segnare, invece, un calo nelle scelte degli studenti (il 16,4% degli studenti si è iscritto al liceo scientifico tradizionale, registrando rispetto all’anno precedente un decremento dell’ 1,7%). In ascesa le percentuali di scelta per il Liceo linguistico, che dal 7,2% dello scorso anno ha raggiunto quota 8,3%. Fanalino di coda il Liceo classico, fermo al 6%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 48,8%.
Negli Istituti tecnici le iscrizioni, rispetto all’anno precedente, aumentano dello 0,2%, passando dal 31% al 31,2%. Di questi, il 12,7% ha preferito il settore economico e il 18,5% il settore tecnologico. Gli istituti professionali, infine, hanno complessivamente raccolto il 20% delle preferenze degli studenti, così suddivisi: il 4,1% ha optato per il settore “Industria e Artigianato”, mentre il 14,4% il settore “Servizi”.
Il ministero a proposito del calo delle iscrizioni negli Istituti Professionali (-1,6%) sottolinea che si deve tener conto dell’aumento che parallelamente si riscontra verso i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate. Specialmente in Veneto e Lombardia. In quest’ultima regione, aggiungiamo noi, l’incremento di iscritti è stato addirittura superiore al 30% rispetto all’anno precedente.