Dopo la piattaforma per aiutare gli studenti con una delle iniziative di digital learning di maggior successo in Italia forte di seimila lezioni e 1,6 milioni di utenti al mese, ecco WeSchool.com. per dare i superpoteri agli insegnanti.
Si tratta, scrive Wired.it, di uno strumento con cui i prof di tutta Europa potranno coinvolgere in profondità i propri studenti. Prima, durante e dopo le lezioni in aula. Con la condivisione dei contenuti, la collaborazione dei lavori di gruppo, gli esercizi e i giudizi in tempo reale.
Disponibile in inglese, spagnolo e ovviamente italiano, WeSchool è una piattaforma che mette insieme quanto c’è di più utile per l’educazione. Dai video di YouTube agli articoli delle testate giornalistiche, dai corsi d’inglese di Duolingo ai videoquiz passando per i libri di testo, i prodotti collaborativi di Google Docs, un lavoro di gruppo su Instagram e qualsiasi altro servizio disponibile su internet.
LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.
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Senza saltare da un sito all’altro, tutto integrato in un’unica interfaccia d’insegnamento.
“Con questo approccio aperto e inclusivo proviamo a fare il grande salto e sfidare i grandi player internazionali come Google Classroom, Apple iTunes U e Edmodo; l’interfaccia è semplicissima, pensata anche per i prof meno smanettoni. I duemila studenti e docenti che l’hanno già sperimentata ci hanno dato ottimi riscontri”.
Con WeSchool si può gestire le attività della classe, creare esercizi e verifiche con nove tipi di formati diversi (dal memory al cruciverba passando per i video), tenere le fila del gruppo. Le scuole potranno acquistare questo tool con una licenza annuale. La tecnologia è dunque solo uno strumento per rendere il lavoro di insegnamento e apprendimento più efficace e interattivo.
Con WeSchool, in altre parole, il docente può inviare domande in tempo reale durante la lezione e avere sempre il polso su quello che è meglio rispiegare.
E se la scuola non è coperta dalla banda larga e non dispone di pc e tablet, gli studenti possono usare i propri dispositivi e sfruttare l’eventuale connessione dati personale.
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