Circa un miliardo per assumere tempo determinato 50 mila lavoratori, circa 40 mila docenti e 10 mila ATA. E’ la dotazione organica annunciata anche dal Ministro Gualtieri e che è stata anche illustrata alle organizzazioni sindacali dal Ministero dell’Istruzione. Ma se dovesse scattare il lockdown, questi supplenti sarebbero licenziati e non avrebbero alcun beneficio di indennità di disoccupazione, come previsto generalmente per tutti i lavoratori a tempo determinato.
Infatti, in fase di conversione, il decreto rilancio prevede una norma che in caso di nuova chiusura delle scuole, questi supplenti, circa 40 mila docenti e 10 mila ATA, potranno essere licenziati per giusta causa. Il testo prevede infatti che, le scuole possono “attivare ulteriori posti di incarichi temporanei di personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) a tempo determinato”. Tuttavia, “in caso di sospensione dell’attività in presenza, i relativi contratti di lavoro si intendono risolti per giusta causa, senza diritto ad alcun indennizzo”.
Quindi, tali supplenti, quantomeno i docenti, non farebbero parte della possibile nuova “didattica a distanza” in caso di nuovo lockdown.
Avevamo già parlato dei supplenti “usa e getta“, come li hanno ribattezzati alcune sigle sindacali. Anche il sottosegretario De Cristofaro ha espresso perplessità sulla misura prevista del decreto rilancio. Nelle ultime ore anche il deputato leghista Rossano Sasso torna sull’argomento: “È ufficiale. Il Ministro Azzolina ha introdotto una nuova figura di insegnante, prevedendo una nuova forma contrattuale per chi intende intraprendere la carriera del professore: quella a cottimo, o come in molti stanno osservando in queste ore, quella del docente “usa e getta”“
“Che l’abuso nella reiterazione dei contratti a termine fosse una triste realtà nella scuola italiana, purtroppo lo sapevamo da tempo, continua Sasso. Ma che un Ministro della Repubblica si spingesse, dall’alto delle sue due lauree, dell’esperienza come sindacalista e del sedicente titolo di giurista di diritto scolastico, oltre ad un smisurato ed autoreferenziale ego, fino al punto di assumere “a progetto” degli insegnanti, non potevamo immaginarlo“.
“La Azzolina sogna una scuola senza diritti, senza tutele, senza indennità di disoccupazione, senza contribuzione in caso di malattia, e con licenziamento in caso di Covid – 19.Anni di battaglie e di conquiste per i diritti dei lavoratori, bruciati dall’arroganza di una donna senza scrupoli, che riporta il diritto del lavoro agli anni ’50“, conclude il deputato della Lega.
Nei prossimi Viale Trastevere comunicherà la suddivisione del contingente straordinario.
Il MI ha anche precisato che verrà data priorità alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo, con particolare riferimento alla scuola primaria.
Ma quali sono i criteri che porteranno i supplenti aggiuntivi nelle scuole? Le risorse economiche, dice ancora il MI, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali con decreto del Ministro dell’Istruzione, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, sulla base di due criteri:
Verosimilmente, per quanto riguarda i docenti, per inserire nelle scuole questi nuovi supplenti, si attingerebbe dalle nuove graduatorie provinciali e di istituto, le cui domande di inserimento scadono il 6 agosto.
Anche qui però le perplessità sono tante: dato e considerato l’enorme difficoltà che stanno avendo gli aspiranti ad inserire la domanda, non è difficile pensare ad una proroga delle domande oltre il 6 agosto.
Quindi, ipotizzando una chiusura delle domande a cavallo con il ferragosto, le nuove graduatorie saranno pronte in poche settimane, per l’avvio delle lezioni dal 14 settembre?
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