Lo prevede l’articolo 91 della preintesa al nuovo contratto di lavoro della provincia di Trento, sottoscritto il 1° luglio scorso dai rappresentanti dell’Amministrazione provinciale e dei sindacati.
Il dispositivo chiarisce, inoltre, che, nel caso in cui durante l’anno scolastico siano stati stipulati più contratti, la retribuzione del periodo successivo al termine delle lezioni è determinata in base alla media dei trattamenti economici mensili corrisposti durante l’anno scolastico.
In buona sostanza, dunque, i docenti precari che lavorano nella provincia autonoma, hanno diritto ad una maggiorazione retributiva, rispetto ai loro colleghi del resto d’Italia. E tale vantaggio equipara, di fatto, le supplenze fino al termine delle lezioni alle supplenze annuali.
Il contratto provinciale prevede anche l’estensione del diritto all’indennità "una tantum" di 500 euro, prevista per i docenti di ruolo, a seguito della stipula del contratto.
Con una precisazione, però: "Per il personale a tempo determinato in servizio nell’anno scolastico 2003-2004 e per le situazioni che prevedano riduzioni dello stipendio, l’importo verrà calcolato e ridotto in proporzione alla durata e alla consistenza oraria del rapporto di lavoro, espresso in giorni di calendario".
Le disposizioni contenute nel contratto trentino non hanno valore al di fuori del territorio provinciale.
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