Grazie a uno specifico intervento normativo voluto dal ministro Giuseppe Valditara, fanno sapere dal ministero dell’Istruzione e del Merito, viene garantita una semplificazione nella gestione della liquidazione delle retribuzioni del personale scolastico amministrativo e tecnico dell’organico PNRR e Agenda Sud, assunto dalle Istituzioni scolastiche con contratti a tempo determinato fino al 30 giugno 2024.
Tale risultato, grazie alla costruttiva collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, consente di alleggerire le Istituzioni scolastiche dagli adempimenti amministrativi e contabili legati all’assunzione del personale amministrativo e tecnico.
“Viene così data una risposta concreta alle esigenze delle Istituzioni scolastiche che potranno continuare ad avvalersi fino al termine dell’anno scolastico di personale necessario per supportare gli adempimenti connessi all’attuazione delle misure previste dal PNRR e, contemporaneamente, viene garantita la continuità lavorativa del personale amministrativo e tecnico che consentirà di mettere a frutto il lavoro già avviato nei mesi precedenti”, scrivono dal ministero.
La Flc Cgil, per supportare i lavoratori ATA assunti a tempo determinato per implementare i progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR) e da Agenda Sud, ha organizzato una protesta davanti al Ministero lo scorso 13 febbraio alle ore 15,00.
Questo perché dal 20 ottobre 2023, data dell’assunzione, riportano dal sindacato, molti lavoratori non hanno ricevuto lo stipendio per il lavoro prestato.
“Quando si tratta di pagare incominciano i problemi radicati nelle disfunzioni clamorose che da anni il Ministero dell’Economia e Finanze (MEF) e il Ministero dell’istruzione fanno registrare a danno della categoria che avrebbe invece più bisogno di altre di essere pagata con tempestività per il lavoro che svolge, visto lo stato di precarietà in cui è costretta ad operare. La Flc Cgil ha già avanzato una proposta che risolva definitivamente il problema del pagamento degli stipendi dei supplenti brevi e saltuari, incardinando le retribuzioni nelle uscite di partita di spesa fissa come già avviene, ad esempio, per le lavoratrici supplenti in aspettativa per maternità. La soluzione c’è, ma nell’attesa, ammesso che il governo accetti la proposta avanzata dalla FLC CGIL con un emendamento specifico al decreto lavoro e al DL milleproroghe, i lavoratori sono costretti a far sentire la loro voce per ottenere la regolarità dei pagamenti e la continuità del lavoro”, hanno concluso dalla sigla sindacale guidata da Gianna Fracassi.
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