“Il tipo di contratto che il Miur sta stipulando in questi giorni con i docenti nominati per le supplenze non è previsto dalla legge e rischia di costare caro allo Stato”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“La fantasiosa formula di contratto con cui il ministero dell’Istruzione sta assumendo i precari durante la fase B del piano di immissioni in ruolo – spiega Di Meglio – recita ‘fino all’avente diritto’. Ciò significa che, se nel corso dell’anno scolastico le cattedre assegnate adesso ai supplenti saranno coperte dai titolari aventi diritto, questo contratto si trasformerà in un licenziamento senza preavviso che comporterà un notevole onere per le casse della pubblica amministrazione. Secondo quanto stabilito dal Ccnl, infatti, per ogni contratto disdetto lo Stato dovrà corrispondere un’indennità di mancato preavviso pari a un minimo di due mensilità. Oltre ad avere pesanti ripercussioni sul fronte economico – conclude il coordinatore della Gilda – questa girandola di supplenti rischia di provocare gravi ricadute anche sulla didattica”.
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