Anche i supplenti, ovviamente, stanno facendo lezione a distanza. Non solo condividono tutte le problematiche segnalate dai colleghi di ruolo, ma devono sobbarcarsi in toto tutte le spese per portare avanti la didattica a distanza.
Sono tante le sfumature relative alla didattica a distanza: se da un lato viene criticata aspramente da tutti per la scarsa efficacia e per l’assenza di una normativa che regoli il tutto, ci sono tanti insegnanti che stanno facendo davvero di tutto per mantenere un’attività didattica con gli studenti, accontentandosi del momento precario che stiamo vivendo. E ovviamente, anche i supplenti stanno facendo veramente gli straordinari per portare avanti il loro lavoro, anche a distanza.
I docenti con contratto a tempo determinato, lamentano infatti la totale assenza di garanzie per loro: “Mancanza di soldi per acquistare guide didattiche, libri di ogni genere, tablet, microfono, stampante, tavoletta grafica, strumenti e materiali vari per poter fare i tutorial, pc di qualità di ultima generazione“. “Anche dei validi corsi di formazione a pagamento e svariati programmi x il PC“. Sono tra i commenti più frequenti sui social. Anche sul nostro gruppo “Dillo al Ministro” la situazione non cambia, e i precari fanno notare che “noi precari non abbiamo la Carta Docente e dobbiamo far fronte personalmente alle eventuali spese che si presentano. Eppure svolgiamo lo stesso identico lavoro dei colleghi di ruolo! La DaD non è una vera e propria didattica. Non si può minimamente considerare quale sostituta della didattica in presenza. E questo per una lunga serie di motivi che non è possibile elencare qui. L’insegnamento è qualcosa di estremamente complesso perché contiene in sé diversi fattori e non può essere impartito attraverso uno schermo!”
Proprio in questo periodo il Miur ha esteso l’elenco dei beni acquistabili con la carta del docente: fino al 31 luglio 2020 è ammesso comunque l’acquisto di dispositivi hardware finalizzati all’aggiornamento professionale anche per organizzare una didattica a distanza come webcam e microfoni, penne touch screen, scanner e hotspot portatili.
Addirittura, il sindacato Flc Cgil ha proposto di estendere anche i Giga aggiuntivi utili per le lezioni distanza.
Ma per i supplenti, sia annuali che brevi e saltuari, non c’è nulla e praticamente investono una parte del loro stipendio per delle strumentazioni e delle connessioni ai fini dell’attività didattica.
Per quanto riguarda le supplenze brevi e saltuarie, bisogna anche ricordare un altro tasto dolente: nonostante l’art. 121 del Decreto “cura Italia”, abbia previsto la possibilità di prorogare i contratti delle supplenze durante la fase dell’emergenza, per i docenti anche in caso di rientro del titolare, la nota 8615 del 5 aprile 2020 della Direzione del Bilancio contraddice la precedente nota 392 del 18 marzo 2020, di fatto sta impedendo alle scuole di poter applicare correttamente le previsioni normative. Addirittura, fa notare anche la Flc Cgil, a partire dal 5 aprile è stata rimossa dal sistema SIDI la voce N19, che era quella da usare per l’inserimento dei contratti di supplenza attivati in funzione delle misure previste per l’emergenza sanitaria.
Alla base del problema vi è il fatto che il decreto non ha previsto coperture finanziarie aggiuntive per l’attivazione delle proroghe e in particolare per i casi di rientro del titolare. Ciò ha comportato che delle supplenze non siano state potute prorogate proprio a causa dei queste problematiche. In mezzo a questi licenziamenti, c’erano lavoratori che si erano dotati di strumentazioni, a loro carico economico, per poter fare lezione a distanza. Nel frattempo, nei giorni scorsi è partito un monitoraggio da parte dell’amministrazione proprio per comprendere la situazione allo scopo di risolverla.
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