Ieri abbiamo dato notizia delle date in cui il MEF procederà alle emissioni stipendiali del mese di marzo. Tra queste, il 15 marzo è prevista l’emissione speciale compensi vari, che dovrebbe ricomprendere i moltissimi supplenti (sarebbero più di 30.000) che sono tuttora senza stipendio.
Un problema ormai annoso, che pare non trovare mai una soluzione definitiva e che vede i due Ministeri coinvolti, MEF e MIUR, in un continuo rimbalzo di responsabilità.
La Flc Cgil denuncia che “sono oramai innumerevoli le richieste di aiuto quotidiano da parte dei lavoratori precari, che si rivolgono ai sindacati, e le segnalazioni da parte delle scuole, impotenti ad agire dopo il caricamento del contratto e il controllo sullo stato di lavorazione della rata, dal momento che una volta autorizzati, i pagamenti sono tutti in carico a NoiPA”.
Secondo il MEF i ritardi dei pagamenti sarebbero imputabili al MIUR nella quasi totalità dei casi. Ma il Ministero dell’Istruzione non ci sta e ha dichiarato che i soldi sono già stati caricati sui POS delle scuole per arrivare fino a giugno, ma NoiPA non sta rispettando le date di emissione dei cedolini.
Per la Uil Scuola, invece, “tra le cause degli inaccettabili ritardi che colpiscono la fascia più debole dei lavoratori precari della scuola, c’è sicuramente una endemica carenza di fondi che si trascina di anno in anno. A complicare la situazione la macchinosità del sistema che in luogo di una semplificazione annunciata ha introdotto nuovi passaggi burocratici tra amministrazioni che non si parlano e che sovente scaricano l’una sull’altra le responsabilità dei ritardi. Poi i guasti della legge 107 – quella della così detta buona scuola – che invece di ridurre le supplenze brevi le ha fatte esplodere e per ultimo ma non da ultimo il divieto di sostituzione del personale amministrativo e tecnico che è quello che materialmente chiama i supplenti, redige i contratti, predispone i pagamenti e la trasmissione telematica dei dati agli uffici del MEF” (si veda anche scheda Uil).
Poco importa di chi sia la colpa, diciamo noi. La questione è purtroppo grave e va risolta.
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Concludiamo con un comunicato di Domenico Pantaleo, Segretario della Flc Cgil:
“I ritardi nel pagamento delle supplenze che continuano a verificarsi tuttora a distanza di tre mesi dai pubblici impegni presi a dicembre da autorevoli esponenti del Governo provano che quelle parole erano parole al vento e nulla avevano a che fare con la fase di transizione ad una situazione nuova ed efficiente.
I ritardi nel pagamento delle supplenze, dunque continuano.
Ma ora si aggiunge una novità: siamo allo scaricabarile delle responsabilità fra MIUR e MEF.
La situazione sarebbe da rubricare alla dimensione del comico se non fosse seria e se non implicasse una sequenza di fatti negativi che sono i seguenti: precari non pagati, segreterie scolastiche portate allo stress di un lavoro tempestivo ma poi non raccolto dalle superiori autorità amministrative, clausole contrattuali violate, sistema informatico in perenne ritardo e in costante, ma mai esaurito, adeguamento.
Il Governo della velocità dimostra di privilegiare l’andatura del gambero.
La domanda è: possibile che per rendere esigibile un diritto, la retribuzione per il lavoro prestato, il lavoratore debba continuamente adire le vie giudiziarie?”.
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