La vicenda dei supplenti lasciati senza stipendio per più di tre mesi è grave, ma non è una novità.
E’ da molti anni che, arrivati a dicembre, al Ministero ci si accorge che mancano i soidi per pagare gli stipendi dei supplenti temporanei.
Il motivo è sempre il solito: il Ministero non riesce a programmare correttamente la spesa già dall’inizio dell’esercizio finanziario; o, per essere più precisi, il Miur sa benissimo che per pagare le supplenze di un anno occorrono più o meno 800milioni, ma – per evitare le reprimenda del Ministero dell’Economia – ne stanzia sempre un po’ di meno.
Lo scorso anno fu necessario addirittura approvare un decreto legge proprio nel periodo natalizio perchè non c’era nessun capitolo di spesa dal quale si potessero stornare le risorse mancanti.
Quest’anno non sappiamo da dove siano stati ricavati i soldi necessari anche se è probabile che essi derivino proprio dalla mancate assunzioni (ne erano previste più di 100mila, ne sono state effettuate 85mila, forse meno).
In qquesta ultima circostanza ha giocato anche un altro clamoroso errore di previsione del Miur che pensava che con l’organico potenziato sarebbero diminuite drasticamente le spese per le supplenze. Al contrario le spese sono rimaste del tutto invariate anzi forse sono persino aumentatr perchè molti docenti che sono stati assunti a centinaia di chilometri dalla propria residenza, dopo qualche giorno di lavoro, non hanno retto allo stress e alla fatica e si sono ammalati. Tutto facilmente prevedibile, tranne che per i tecnici del Ministero che evidentemente poco sanno del reale funzionamento delle scuole.
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