La possibilità offerta di non partire per la sede dove si è immessi in ruolo grazie alla fase B del piano di assunzioni è stato chiarito dal Miur in risposta ad un quesito di un lettore.
ll Miur ha spiegato che in questo caso, la sede del docente neoassunto resterà per l’anno in corso quella in cui ha accettato l’incarico a tempo determinato. Lo stesso anno scolastico, peraltro, potrebbe valere anche come periodo di prova, nel caso si tratti della stessa classe di concorso per la quale l’insegnante è stato immesso in ruolo. Per realizzare questo, tutti gli uffici scolastici dovranno provvedere ad assegnare gli incarichi a tempo determinato entro l’otto settembre al fine di assicurare tempistiche che non penalizzino coloro che per quest’anno intendono restare nella propria provincia. La tempistica presa in considerazione però riguarda soltanto gli incarichi che vengono conferiti dagli uffici dell’USR (ATP), si dimentica però che molti docenti presenti nelle GaE, risultano presenti nella GaE di una provincia per gli incarichi conferiti dagli ambiti territoriali ma hanno scelto anche – essendo prevista tale possibilità – di essere inseriti nelle graduatorie d’istituto di altre province in attesa di ottenere la proposta di incarico da parte delle scuole. Proviamo ad immaginare (ipotesi reale) che un docente X non riceva nessuna proposta d’assunzione dalle GaE della provincia in cui è inserito e che invece nella provincia dove ha optato per le scuole la graduatoria provinciale sia esaurita, ci sono posti da occupare e attenda quindi di essere assunto con contratto t.d. da qualche istituto. Perché ottenga un contratto a tempo determinato fino al 30 giugno o al 31 agosto in tempi rapidi sarà necessario che gli ATP completino le proprie operazioni di conferimento incarichi e che le scuole autorizzate dagli stessi ATP provvedano rapidamente alle chiamate. In caso di ritardi il docente in questione per non perdere il ruolo sarebbe costretto a prendere servizio nella provincia per cui è stato chiamato nella fase B. Pertanto sarebbe opportuno che il Miur, considerasse tale eventualità, allungando un po’ i tempi per l’accettazione dell’immissione in ruolo permettendo così alle scuole di assegnare le supplenze annuali di propria competenza. Inoltre sarebbe senz’altro opportuno già da ora autorizzare gli stessi istituti a procedere alle convocazioni per le classi di concorso in cui risultano esaurite le graduatorie provinciali.
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