Più di 6mila Ata part-time di tutta Italia chiedono aiuto per fronteggiare l’emergenza coronavirus e vedersi riconosciuti i propri diritti di lavoratori.
In una nota diversi rappresentanti del personale tecnico amministrativo “chiedono e pretendono il diritto ad una retribuzione sufficiente per assicurare a loro e alla loro famiglia un’esistenza dignitosa”.
“6000 persone aventi diritto chiedono a questo governo e ai vari sindacati che li rappresentano al di là di numeri di deleghe di battersi perché il diritto negato ad una continuità reddituale e la sopravvivenza per sé e per la propria famiglia gli deve essere riconosciuta semmai qualcuno glielo avesse negato”, si legge in una nota.
Poi la proposta: “Si parla di posti accantonati non utilizzati che andranno alle supplenze annuali con personale provenienti dalle graduatorie ATA, perché non permettere a noi internalizzati di fare supplenze annuali. Tutto il personale della scuola, docenti ed ATA da sempre hanno avuto questo diritto, perché non possiamo averlo anche noi internalizzati part-time?”.
È stato registrato alla Corte dei conti il 18 luglio scorso il DPCM 5 luglio…
Come abbiamo scritto tempo fa, lo storico brand "Smemoranda" è salvo: il diario che negli…
“Il Governo italiano impugnerà la legge regionale pugliese n.22 sull’obbligo da parte dei cittadini dagli…
Il quotidiano La Repubblica ha pubblicato la pagella di terza elementare, frequentata in carcere all'età…
Al termine dell'anno scolastico 2023-2024, Ancodis elabora il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei…
Dopo il ritiro di Joe Biden, sarà Kamala Harris a concorrere per la poltrona alla…