Il problema del funzionamento delle nomine telematiche da GaE e GPS sta diventando un vero e proprio disservizio che crea caos, rettifiche e anche tanti ricorsi. Questa è la denuncia che proviene dalla Calabria e in particolare dal sindacalista della UIL Scuola Rua, Luca Scrivano, Segretario generale della provincia di Reggio Calabria e componente della Segreteria regionale della Calabria. Per la verità i disservizi registrati dalla UIL Scuola in Calabria sono gli stessi che riscontriamo, rispondendo ai lettori de La Tecnica della Scuola, su tutto il territorio nazionale.
La UIL Scuola Rua Calabria, attraverso una delle sue componenti più rilevanti, il sindacalista Luca Scrivano interviene sulla questione delle nomine annuali e fino al termine delle attività didattiche, realizzate con la procedura telematica attraverso numerosi bollettini ufficiali di nomina, dicendo: “Strumento che non garantisce il merito. Si preannunciano lunghe battaglie legali e surroghe di insegnanti fino a marzo 2024“.
Il sindacalista calabrese rilasciando una video intervista all’emittente LaC news 24 afferma: “Si arriva al primo di settembre e ci ritroviamo in un balletto in cui viene nominato chi ha meno punti, chi ha precedenza pur non rientrando nelle disponibilità, addirittura si sono verificati casi di nomine di non specializzati di seconda fascia in possesso della legge 68/99. Tutto questo determina un grande caos che l’algoritmo non potrà mai risolvere”.
Il non inserire a sistema tutte le disponibilità reali o il non eliminare dalle graduatorie chi è stato inserito in ruolo, ha determinato inevitabilmente una esecuzione del primo bollettino falsata e non corretta, creando evidenti ingiustizie. A tal proposito Scrivano della UIL Scuola interviene specificando: “ingiustizie perché nel caso in cui non dovessero essere stati ancora censiti tutti i posti disponibili nella scuole, potrà capitare che venga attribuito a chi ha più punti un posto più lontano e un posto più vicino a casa a chi ne ha di meno. Noi come sindacati, siamo dalla parte dei lavoratori e speriamo che i decisori politici prendano atto di questa situazione”.
La UIL Scuola Rua Nazionale, attraverso il suo Segretario Generale Giuseppe D’Aprile, rivendica di avere più volte sollevato al MIM la grave problematica delle ingiustizie create dall’algoritmo che dispone le supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche. Adesso arriva a dirlo anche il Tribunale di Ivrea che definisce “paradossale e penalizzante” il meccanismo dell’algoritmo che destina le supplenze da GPS.
“La persona che ha presentato il ricorso al Tribunale di Ivrea ha il diritto di essere risarcita per il danno subito. La sentenza emessa oggi conferma tutti i limiti – da noi più volte denunciati – dell’attuale sistema di reclutamento. Una procedura come questa non può essere affidata a un algoritmo”. Questo il commento del Segretario generale della Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile.
Il Tribunale di Ivrea, investito nella questione dallo Studio Legale Naso, ha accolto il ricorso di un’iscritta Uil Scuola Rua dichiarando “paradossale” il sistema introdotto dal MIM nel conferimento degli incarichi da GPS. Nella sentenza, inoltre, viene sottolineato come la procedura non sia conforme con i canoni di ragionevolezza e di rispetto del principio meritocratico.
Un altro aspetto è quello legato alla casualità. Come ricorda il Tribunale di Ivrea, l’unico modo per essere sicuri di ottenere un posto è selezionare tutte le sedi disponibili nella provincia, anche se questo equivale a non esprimere alcuna preferenza personale.
Il sistema di assegnazione degli incarichi penalizza inoltre i candidati che hanno punteggi più alti. Questi candidati, fidandosi della loro alta posizione in graduatoria, potrebbero scegliere un numero limitato di sedi desiderate. Tuttavia, se queste sedi non sono disponibili quando è il loro turno di essere nominati, vengono esclusi dalla procedura.
Accertata l’illegittimità del comportamento Ministeriale, conclude il Tribunale di Ivrea, la ricorrente ha il diritto di vedere risarcito il danno da lei patito con l’attribuzione del punteggio che avrebbe maturato qualora fosse stata correttamente chiamata con il bollettino del 19 settembre oltre alle retribuzioni che la stessa avrebbe percepito qualora avesse ottenuto la supplenza annuale, detratte le somme guadagnate in esecuzione di diversi e ulteriori contratti di supplenza ottenuti a fronte della chiamata diretta da parte degli istituti.
“Questo – denuncia D’Aprile – è il risultato di graduatorie piene di errori dapprima pubblicate e poi ritirate, poi di nuovo ripubblicate ancora con errori. Abbiamo rivendicato più volte la risoluzione di queste incongruenze, il non averci ascoltato determina tali conseguenze. Quali? Un inasprimento del contenzioso che favorisce il ‘balletto’ dei docenti con ricadute inevitabili sulla gestione della scuola”.
“A pagarne le spese – conclude il Segretario – sono i dirigenti scolastici, il personale delle segreterie già oberato di lavoro, i docenti non assunti o addirittura scavalcati da chi ha un punteggio più basso, gli alunni e le famiglie, che vedranno la continuità didattica sempre più come un miraggio”.
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