L’anno scolastico inizierà con i consueti problemi legati alle supplenze e al precariato. Ma questa volta si potrebbe battere ogni record, dal momento che si parla di 170mila contratti a tempo determinato da stipularsi con l’avvio delle lezioni.
La situazione è grave tanto che già per il 2 settembre (ore 9) è prevista una manifestazione di docenti precari in piazza Montecitorio.
Ne parliamo con Annamena Mastroianni del Movimento docenti motivati ed in formazione continua, docente precaria e vincitrice dell’ultimo concorso ordinario del 2016.
Perché una manifestazione di precari il 2 settembre?
Per ricordare alla politica ma anche ai sindacati della scuola semplicemente che esistiamo e che il nostro diritto alla stabilizzazione, a fronte di posti vacanti in organico, ad oggi non si è ancora concretizzato. Si vogliono creare nuovi diritti per docenti non abilitati mentre si trascurano quelli già esistenti come il nostro. Oltretutto siamo stati esclusi anche dal DL detto salvaprecari concertato tra Ministero e organizzazioni sindacali e precisiamo siamo vincitori di concorso e siamo ancora precari.
Quali sono i gruppi di precari che hanno dato l’adesione alla manifestazione?
Aderiscono alla manifestazione al momento alcune delegazioni dei gruppi: MOVIMENTO DOCENTI MOTIVATI E IN FORMAZIONE CONTINUA (vincitori del concorso 2016 ed altre categorie di precari della scuola). Comitato Docenti GaE Scuola Primaria e Secondaria.
A questi nelle prossime ore si uniranno anche altri gruppi con cui sono in contatto. Diamo appuntamento a tutti coloro che vogliono manifestare, Lunedì 2 settembre dalle 9.00 alle 13.00.
Cosa chiedete concretamente con questa manifestazione?
Abbiamo un programma di 11 punti
1) Che il nuovo Ministro dell’ Istruzione con un provvedimento ad hoc preveda l’assunzione con decorrenza giuridica 1.9.2019 ed ecomomica 1.9.2020 dei docenti presenti in Gae e in GM 2016 su tutti i posti lasciati vacanti per pensionamento Quota 100 e da altre fattispecie di cessazioni dal serizio con decorrenza 1.9.2019 nonché sui 30.000 posti quest’anno autorizzati dal Mef ma non assegnati per carenza di aspiranti o per graduatorie esaurite.
Che si attui insomma ciò che è stato già chiesto con ben due interrogazioni parlamentari (una da parte della senatrice del PD Malpezzi, l’altra dall’On Azzolina ( M5s) diventata poi una risoluzione presentata dall’ On. Casa sempre del M5s. Immissione in ruolo dunque da GM e GAE anche successivamente al primo settembre su tutti i posti lasciati liberi per l’a.s.2019/20.
2) La trasformazione di tutte le cattedre in organico di fatto in organico di diritto con immediata immissione in ruolo dei precari giunti ad ottenere tale diritto.
3) L’assunzione dei docenti, dei vincitori del concorso 2016 così come prevista da bando.
4) La stabilizzazione di tutti i precari ancora iscritti in GaE con svuotamento delle stesse.
5) L’abrogazione della Legge 107/15.
6) L’applicazione del tempo pieno nella scuola dell’infanzia e del tempo prolungato nella scuola di I grado per tutte le Regioni, nonchè la sperimentazione nella secondaria di II grado.
7) La riduzione del numero di alunni per classe, come preannunciato dall’On. Azzolina.
8) Prevedere, se avviati, i PAS per tutte le classi di concorso comprese quelle relative al sostegno.
9) Un effettivo potenziamento dell’organico, senza trasformare le cattedre di potenziamento in cattedre curriculari, come da diversi anni avviene.
10) Il riconoscimento dell’equiparazione degli educatori ai docenti della primaria.
11) Il ripristino delle discipline tagliate dalla legge Gelmini.
Come mai i sindacati non sono al vostro fianco in questo momento?
Non ritengono sia fattibile ciò che chiediamo, ad oggi ritengono sia tardi e che bisognerebbe attendere il prossimo anno scolastico e nel frattempo pensano che i posti vadano dati alle supplenze. Fino a qualche mese fa, quando si chiedeva a loro di lottare, erano impegnati su altri fronti, rispondendo che il nostro diritto alla stabilizzazione non veniva comunque leso, dovevamo solo attendere pazientemente.
Paradossalmente noi siamo vittime di un concorso selettivo con posti specifici per ogni singola regione d’Italia, d’un tratto spariti. Il bando non lo abbiamo scritto noi , ma abbiamo risposto tutta la nostra fiducia, investendo tempo e mettendo a dura prova conoscenze e competenze acquisite durante anni di studio e formazione sul campo.