Precari

Supplenze, perchè non valutare i precari non abilitati ogni anno?

In seguito all’iniziativa lanciata da questa testata per Dillo al Ministro, la Tecnica della Scuola ha mantenuto la promessa ed ha intervistato il ministro Fioramonti per parlare di alcuni dei temi caldi suggeriti dai nostri lettori. Ovviamente le richieste e le proposte non finiscono qui ed ogni giorno sui nostri canali riceviamo riflessioni che meritano di essere portati allo scoperto.

Supplenze scuola, valutazione per i precari non abilitati?

Proprio per proseguire con le proposte, riportiamo la riflessione di una lettrice, una docente precaria che chiede una valutazione alla fine di ogni anno di supplenza.

Poiché l’emergenza supplenze è dilagante e da tempo difficilmente risolvibile, poiché qualcuno continua fin troppo spesso a osteggiare e perfino sbeffeggiare i precari non abilitati, considerati non meritevoli di un percorso di stabilizzazione ragionevolmente più snello, chiedo allora che sia introdotto un serio sistema di valutazione in itinere dell’attività del docente supplente.
È talmente necessario per gli insegnanti, ancor più per gli studenti e il sistema scolastico, che c’è da chiedersi perfino perché mai nessuno ci abbia finora pensato.
Forse solo così si potrà iniziare a superare la diffidenza da taluni provata verso questa categoria, riconoscendo il giusto merito, garanzia di qualità professionale già di per sé abilitante. Solo così si capirà che il percorso di abilitazione e stabilizzazione deve essere compatibile con il carico di lavoro che non rare volte assorbe totalmente le sue energie quotidiane. Solo così ad alcuni non sembreranno assurde le “sanatorie”, che oltretutto sopperiscono a vuoti normativi troppo lunghi e inaccettabili.
Lo meritano schiere di docenti che ogni anno e da tanti si dedicano con passione a didattica, progetti e svariati incarichi ad altissima responsabilità, che nei fatti li rendono uguali ai colleghi di ruolo. Che il docente sia valutato in itinere ogni anno, non solamente durante quello di prova, affinché si inizi da subito a riconoscerne gli effettivi meriti sul campo.

Come funziona “Dillo al ministro Fioramonti”

Per far sentire la propria voce la Tecnica della Scuola ha aperto un gruppo Facebook dove esprimere il proprio pensiero(CLICCA QUI PER PARTECIPARE).

Per partecipare alla nostra iniziativa e far sapere le priorità e le vostre idee per la scuola italiana, potete anche scrivere a caroministro@tecnicadellascuola.it.

Le vostre proposte saranno pubblicate anche sul nostro sito.

Redazione

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