Negli scorsi giorni, un centinaio di insegnanti hanno lanciato un appello e raccolto tantissime adesioni per contrastare lo stop alle supplenze per i primi giorni di assenza dei titolari.
Succede a Bologna, dove l’appello può trasformarsi in mozione da presentare nei collegi dei docenti, allo scopo di bloccare la norma de il comma 33 dell’articolo 1 della Legge di Stabilità 2014, che appunto proibisce di chiamare docenti supplenti per i primi giorni di assenza degli insegnanti titolari che si ammalano.
La battaglia, si legge su Il Fatto Quotidiano, è nata tra i docenti degli istituti “Fortuzzi”, “ Longhena”, “Bottego”, “Silvani”, “ 2 agosto”, “Federzoni”, “Acri” e “Rita Levi Montalcini” oltre che alle scuole dell’infanzia di Calderara di Reno e Scandellara.
“All’inizio di quest’anno – spiega Gianluca Gabrielli, portavoce dei primi firmatari – abbiamo capito che non dovevamo più stare zitti per evitare che questa norma divenga scontata nella scuola. Di fatto oggi ogni volta che si verifica un’assenza l’offerta formativa viene danneggiata perché viene chiesto al docente di potenziamento di abbandonare il proprio progetto per coprire la supplenza oppure si chiede a chi è in compresenza in una classe di rinunciare a quell’attività di recupero o peggio ancora si dividono i bambini in altre classi”.
I docenti bolognesi raccontano problemi che riguardano un po’ tutta Italia, come quello dei docenti di sostegno titolari, che sono chiamati a sostituire i colleghi in un’altra classe, lasciando scoperti gli alunni disabili assegnati.
Queste decisioni prese dal dirigente scolastico, in molti casi si sono rivelate drastiche, tanto da far accettare l’incarico ai docenti di sostegno per non incorrere in provvedimenti disciplinari.
{loadposition carta-docente}
“L’applicazione di questa norma – continua il portavoce Gabrielli – non viene sospesa nemmeno nei casi di lavoratori titolari della Legge 104 che hanno esigenza di usufruire dei loro permessi in gran parte per singole giornate. Eppure in una circolare, la numero 37381 del 29 agosto 2017, si legge chiaramente che la norma va applicata ‘fatte salve la tutela e la garanzia dell’offerta formativa’, quindi va usata solo se non confligge con la didattica che comprende le attività di sostegno e recupero dei bambini in difficoltà fatte dai docenti del potenziato o dai docenti di classe attraverso la suddivisione in piccoli gruppi”.
Gli insegnanti da cui è partito l’appello chiedono manforte anche ai genitori degli alunni, danneggiati anche loro in conseguenza di una norma troppo rigida: “Chiediamo che nelle scuole – scrivono nell’appello – non si applichi il blocco delle supplenze. Chiediamo che la normativa chiaramente in contraddizione con l’idea di realizzare una scuola di qualità venga abolita. Inoltre chiediamo che i vincoli di chiamata dei supplenti relativi al personale Ata e di segreteria siano abrogati al più presto”.
La situazione bolognese, come detto in precedenza, è molto comune con il resto d’Italia. Chissà se in altre parti si decida di operare un’azione simile.
{loadposition facebook}