I lettori ci scrivono

Supplenze, tra un paio di mesi di nuovo “il drammatico momento della scelta”

La scuola si è chiusa da poco, ma io tremo al pensiero che, tra un paio di mesi, si ripeterà nuovamente “il drammatico momento della scelta”.

Il dramma a cui mi riferisco nasce da uno dei tanti PARADOSSI della scuola italiana ed è il seguente: com’è possibile che chi è tra i primi posti in graduatoria docenti, sia penalizzato più di chi sta in basso?

Mi spiego meglio.

Da anni, a scuola iniziata, quando le graduatorie diventano definitive, ogni istituto “COMINCIA a chiamare il supplente”. Ho scritto in maiuscolo la parola COMINCIA non a caso…NON C’E’ infatti un giorno preciso in cui gli istituti di una provincia sono tenuti a inviare le convocazioni, non si muovono in modo sincrono.

Faccio l’esempio di una provincia, nella cui graduatoria sono inserite, tra i tanti, due supplenti di nome SVENTURATA* e FORTUNELLA.

Lunedì entrambe ricevono la convocazione dalla scuola “100 km” di distanza,

martedì da ”80km” di distanza;

mercoledì da “50km” di distanza;

e venerdì si muove finalmente anche la città “Kilometrozero” dove entrambe le supplenti risiedono.

Che deve fare dunque SVENTURATA, aspirante supplente, PRIMA in graduatoria, che abita nella città di Kilometrozero?

Ovviamente è rischiosissimo rifiutare la prima chiamata del lunedì dalla sede a 100km di distanza, nella speranza di ottenere, FORSE, un posto più vicino a casa, nell’illusione che forse domani arriverà la chiamata migliore. Bisogna mettere in conto che poi, magari, convocazioni non ne arrivano più. Peggio del gioco di azzardo!

Dunque SVENTURATA accetta al volo la prima proposta che arriva, consapevole del sacrificio di viaggiare ogni giorno e si reputa pure fortunata per aver avuto una cattedra!

Trascorre una settimana piena di frustrazioni, poiché ogni giorno arriva una chiamata da un paese sempre più vicino… Ma quando arriva il venerdì e giunge la convocazione da una scuola di Kilometrozero, la frustrazione sale alle stelle, e per povera SVENTURATA, che ha già accettato la supplenza a 100km di distanza, non può esserci alcun ripensamento. Infatti, per ovvie e giuste ragioni di continuità didattica, una volta entrati in classe, non si possono abbandonare gli alunni, insomma, oramai ALEA IACTA EST.

Ma non finisce qui, infatti, un’altra supplente di nome “FORTUNELLA”, anche essa cittadina di KILOMETROZERO, sesto posto in graduatoria, a partire da venerdì avrà il privilegio di ricoprire la cattedra sotto casa! La sorte ha voluto così.

Dunque la prima in graduatoria fa circa 4 ore di viaggio al giorno e affronta i relativi disagi, invece la sesta in graduatoria ottiene un posto di tutto rispetto, servitole sul piatto di argento, nella città in cui risiede.

LUNGI DA ME PENSARE CHE le segreterie scolastiche ci marcino sulla questione, perché avendo modo di monitorare in tempo reale gli incarichi accettati dai vari supplenti, provano ad agevolare qualcuno a loro caro, che si trova un po’ più in basso in graduatoria, e che dunque facciano partire le convocazioni nel MOMENTO GIUSTO, ossia quando i primi in graduatoria non rappresentano più un ostacolo perché oramai impegnati/Incastrati con altre sedi.

Allora mi chiedo cosa impedisca di stabilire un giorno “x” in cui TUTTE le scuole della provincia debbano necessariamente far partire le convocazioni, in modo da dare ai vari aspiranti supplenti, possibilità di effettuare le proprie scelte serenamente, il che impedirebbe scorrettezze e giochetti subdoli dettati da simpatie e interessi privati, oltre che pentimenti e disagi immani per tante famiglie.

Il tutto potrebbe esser risolto con un semplice principio: coordinazione temporale delle convocazioni tra i vari istituti. Perché ogni contratto deve esser firmato con l’angoscia di fare la scelta sbagliata?

Prego gli organi competenti di trovare una risposta al mio quesito.

*SVENTURATA sono io che scrivo e che da anni mi trovo a rivivere sempre lo stesso copione.

 

Katia Scala

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