Università e Afam

Sveglia alle tre per fare esami a Catania, studente che lavora a Milano si laurea: “Mi dicevano che giù le materie le regalano”

Una storia davvero particolare definita, dallo stesso protagonista, di “pendolarismo estremo“. Un giovane di 24 anni originario di un paese in provincia di Catania che lavora a Milano ha deciso di continuare gli studi nell’ateneo etneo, facendo davvero molti sacrifici.

Il ragazzo si è confidato a Skuola.net. Si tratta di un fuori sede al contrario, in sostanza. Di solito, infatti, gli studenti del Sud vanno al Settentrione per studiare. Il neo laureato ha l’ufficio a 1.400 chilometri di distanza dalla facoltà. Ecco la sua giornata tipo: “La giornata tipo della ‘trasferta’ aveva inizio alle 3 di mattina, dopo una rapida preparazione mi dirigevo in aeroporto, dove parcheggiavo l’auto. Il volo tendenzialmente partiva tra le 5.30 e le 6.00 ed era l’unico che mi permetteva, salvo imprevisti, i quali ovviamente si palesavano spesso, di essere presente per l’orario di inizio dell’esame generalmente alle ore 9.00/9.30. Durante il volo, 1 ora e 35 minuti, avevo modo di simulare l’esame nella mia mente, la quale si spegneva in una stanca dormiveglia”.

La routine difficile

“Arrivavo a Catania, prendevo il bus che mi lasciava davanti la facoltà, il tempo di un caffè e successivamente entravo in aula. Finito l’esame, se restava ampio margine prima del volo ritorno, che sovente partiva all’ultimo orario disponibile (22.30/23.30), rientravo volentieri al mio paese, a trovare la mia ragazza, gli amici e i parenti. Altrimenti, se avevo meno tempo, passeggiavo per Catania e attendevo l’orario per tornare direttamente in aeroporto. Il rientro avveniva, causa continui ritardi dei voli, verso le 2.00 di notte. L’indomani ricominciava la giornata di lavoro in studio, sicuramente con maggior vigore se l’esame era stato superato”, ha aggiunto.

“Sfruttavo ogni momento libero della giornata: studiavo sul treno durante il tragitto verso lo studio con il quale collaboro ormai da alcuni anni, o mentre rientravo a casa, o durante la pausa pranzo, o ancora appena rientrato a casa, ecc. Sicuramente il weekend era il momento in cui massimizzavo gli sforzi, anche se ciò comportava dover rinunciare a molti aspetti legati alla vita sociale, per non andare eccessivamente oltre con le tempistiche del percorso”, queste le sue parole.

Il ragazzo era fortemente motivato: “Un passaggio a vuoto avrebbe comportato un dispendio ulteriore di energie e di soldi, un carico supplementare di stress, nonché lungaggini dei tempi di completamento. Ogni errore faceva slittare all’appello successivo. Con un approccio del genere sono riuscito a terminare il percorso di studi in poco più di 3 anni e mezzo, arrivando a 4 con la discussione della tesi”.

Ecco il suo obiettivo: “La mia forma mentis, la mia istruzione, la mia crescita derivano tutte dal percorso fatto nella mia terra. Per cui, se da un lato le strade si sono divise per varie ragioni, dall’altro ho nutrito il sentimento di creare un legame indissolubile con essa, concludendo il mio percorso di formazione, per l’appunto, in Sicilia, la quale investe per me, come per tutti gli altri studenti, nella nostra formazione. E poi, in qualche modo, ho voluto dimostrare che le università al Sud sono valide tanto quanto le università del Nord”.

I problemi a livello lavorativo al Sud persistono

“Nel momento in cui, però, durante una normale conversazione a riguardo mi risposero: ‘Fai bene, così concludi velocemente visto che giù gli esami li regalano’, nonostante tu sapessi dentro di te quanto è difficile superare ciascuna prova e quanta ansia dovessi affrontare ogni volta. Allora ho sentito quasi il dovere di portare a termine ciò che avevo cominciato, al fine di poter sottolineare, qualora la vita mi avesse riservato anche semplici soddisfazioni a livello lavorativo, di essere laureato presso l’Università di Catania”, questa la sua rivalsa.

Il giovane, però, crede che non si possa fare lo stesso discorso in merito al mondo del lavoro: A livello lavorativo, purtroppo, non è possibile al momento eseguire lo stesso ragionamento proposto a livello di istruzione. Ho provato ad approcciarmi al mondo lavorativo anche in Sicilia ricevendo, però, delle delusioni. Inoltre, per chi come me ha intrapreso un percorso in ambito economico e finanziario, Milano rappresenta il vertice in Italia. Attualmente, a livello professionale e personale, sto bene. In futuro si vedrà”.

LEGGI ANCHE: la collaboratrice scolastica pendolare: “Per molti è una follia, me va bene così anche se a causa dei viaggi mi sono ammalata”

Redazione

Articoli recenti

Graduatorie ATA terza fascia 2024, indebite esclusioni di aspiranti operatori scolastici: sindacati chiedono chiarimenti

Con una nota unitaria, CISL Scuola, FLC CGIL, SNALS Confsal e GILDA Unams chiedono al Ministero di intervenire contro l'esclusione che…

24/07/2024

Niente Divina Commedia per musulmani, dopo la bufera il Veneto approva mozione per tutelarne l’insegnamento scuola

A maggio scorso è esploso il caso di una classe di una scuola media di…

24/07/2024

Ex docente non vuole lasciare la scuola, 78 anni diventa consulente per la sicurezza: “La testa bisogna tenerla occupata”

Un docente in pensione non vuole lasciare la scuola: per questo ha deciso di assumere…

24/07/2024

Il decreto 71 scuola è legge: novità su sostegno, stranieri e dirigenti scolastici. Manzi (Pd): misure spot senza una strategia

“Il decreto 71 sulla scuola è legge, agisce, tra le altre cose, su sostegno agli…

24/07/2024

Gps, quando saranno pubblicate? Quando conviene esprimere le 150 preferenze? Risponde l’esperto

La domanda del momento è: quando sarà possibile caricare le 150 preferenze per gli incarichi…

24/07/2024

Vele Scampia crollo, l’ex ds della scuola del quartiere: “Ricordo una delle vittime, era uno dei giovani che ce l’aveva fatta”

Com'è noto, nella serata di lunedì 22 luglio si è verificato un grave crollo in…

24/07/2024