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Sveva Casati Modignani: “Al liceo si portava il grembiule nero, io sono stata la sola che si è rifiutata di indossarlo”

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Nella puntata di ieri, 22 ottobre, del programma di Rai2 La Fisica dell’Amore“, il docente di fisica Vincenzo Schettini, volto del progetto editoriale “La Fisica Che Ci Piace“, oltre al campione di nuoto Filippo Magnini e la cantante e attrice Clara Soccini è stata ospite la scrittrice Sveva Casati Modignani.

Sveva Casati Modignani e l’infanzia

I tre hanno raccontato esperienze relative ai loro anni di scuola. Ecco le parole di Magnini: “Se guardiamo ai voti ero uno studente bravo. Non ho avuto mai materie da recuperare. Non ero molto studioso, avevo molte altre cose da fare. Ma avevo una bella materia fotografica, la parlantina mi ha aiutato”.

La scrittrice milanese, 86 anni, ha invece dichiarato: “Ero studiosa ma ribelle. Avevo senso del dovere ma se qualcosa non mi convinceva lo dicevo. Ho rifiutato di portare il grembiule nero, che all’epoca si portava anche al liceo. Sono stata l’unica a rifiutare di indossarlo. Non ho mai amato le divise, tranne quelle dei medici. Ho avuto l’imprinting della guerra, per me era normale”.

“Ero molto ribelle”

La cantante Clara, invece, classe 1999, ha lodato i suoi insegnanti: “Devo tantissimo alle mie docenti delle superiori. Ho iniziato a lavorare a sedici anni e magari avevo paura che i professori potessero prenderla male e invece mi sono stati molto vicino e mi hanno supportata tanto. Ho fatto il liceo linguistico, amavo studiare alcune materie e non me ne piacevano altre, tipo la matematica e la fisica”, ha detto con ironia, trovandosi davanti al docente di fisica. “Ho iniziato a lavorare a Milano mentre andavo a scuola a Varese e mi è andata bene”, ha aggiunto.

“Ero molto ribelle, durante i dibattiti con i professori non stavo al mio posto e credo che sia giusto. Dire la verità è sempre giusto, con i giusti modi. Non ho avuto sempre i giusti modi a scuola ma questa è un’altra storia”. Poi ha concluso parlando di salute mentale: “Penso che nella crescita sia molto difficile conoscersi e ammettersi. Il primo step è l’accettazione delle insicurezze. Io faccio molta fatica ad aprirmi. Parlarne con qualcuno può aiutare”.