Il paese finnscandinavo ha registrato di recente il dato minimo storico di contagi da Sars – CoV – 2, assestatosi ieri a zero, con una media sempre più bassa a livello settimanale, nonostante la lenta ma strutturata campagna vaccinale volontaria. Non è stato ancora previsto, a livello interno, l’applicazione del Green pass per atenei e scuole di ogni ordine e grado e per il personale docente, scolastico e studenti, che potranno frequentare liberamente le lezioni anche se non vaccinati e se non hanno effettuato il tampone antigienico.
I plessi scolastici, nonché gli atenei pubblici e privati, hanno riaperto i battenti in Svezia da circa un mese, a discrezione dei singoli dipartimenti competenti in materia d’istruzione e sanità. Oltre al mantenimento – nelle aree comuni – delle consuete misure anticontagio, vale a dire mascherina a protezione delle vie aeree, frequente disinfezione con soluzione idroalcolica delle mani e l’applicazione del distanziamento sociale di almeno un metro dalle altre persone, si esegue un quotidiano tracciamento al fine di limitare il più possibile i contagi all’interno di scuole ed università.
L’azzeramento dei casi giornalieri sulla base dei tamponi effettuati, registrato dal Dipartimento della Salute solo ieri 10 ottobre, ha di certo aperto una nuova fase pandemica, in cui le stringenti norme anti-COVID possono essere ancor di più ridimensionate ed alleggerite, come accade in Svezia da mesi, in vista di un abbassamento perpetuo dei positivi registrati. Poche le classi in quarantena preventiva e studenti ed insegnanti in isolamento fiduciario per riscontrata positività; la didattica si svolge prioritariamente in presenza, monitorando attentamente i dati per singola area.
Il paese nordico, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria in corso, ha adottato misure di contenimento ben difformi dal resto del continente, proponendo ai cittadini una quarantena “soft”, la possibilità di non indossare la mascherina nei luoghi aperti e l’opportunità di effettuare tamponi antigienici gratuitamente per monitorare il proprio stato di salute. L’eccellente sistema di tracciamento ha permesso al paese di tenere sotto controllo pazienti positivi, contatti stretti e provvedere ad istituire quarantene ed isolamenti a livello locale, anche per singoli villaggi o cittadine.
La campagna vaccinale, basata sull’informazione diretta al cittadino, procede gradualmente: gli svedesi si recano, spontaneamente, presso i numerosi hub vaccinali dislocati nel paese per provvedere all’immunizzazione. Lo strumento del Green Pass, almeno attualmente, non è stato preso in considerazione per l’applicazione a livello interno, pertanto la frequentazione di alcune aree, tra cui teatri, cinema, sale da ballo e musei resta libera a tutti, indipendentemente dalle dosi di vaccino inoculate o dal risultato negativo del tampone antigienico effettuato in precedenza. La media settimanale dei nuovi casi giornalieri oscilla tra 500 e 580, con un numero di decessi medio sceso a 5 morti giornaliere causate dall’infezione da Sars – CoV – 2. Ad oggi, il 64,5 % della popolazione locale si è sottoposta all’intero ciclo di vaccinazione.
Gli studenti, nonché il personale docente scolastico ed universitario hanno fatto recente ritorno in aula, intenti a vivere nuovamente l’esperienza della didattica in presenza, già adottata dall’esecutivo svedese il precedente anno scolastico. L’adozione delle misure anti contagio, fa sapere una nota del Ministero della Salute Locale, resta obbligatoria per gli ambienti comuni, dove l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie aeree risulta fondamentale per prevenire eventuali infezioni, che comporterebbero l’interruzione dell’attività didattica in presenza e l’isolamento fiduciario dei positivi al Sars – CoV- 2, nonché la possibile chiusura temporanea di interi plessi scolastici. Il distanziamento interpersonale, mediante segnaletica orizzontale, è stato mantenuto.
La Certificazione Verde COVID-19 non è adottata a livello interno e non è previsto alcun obbligo vaccinale per il corpo docenti e per il personale di servizio scolastico ed universitario; non risulta obbligatorio neanche la presentazione di un test antigienico rapido svoltosi nelle 48/72 ore precedenti all’ingresso in aula.
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