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Svizzera, la proposta choc di uno psicologo: mostrare film porno in classe

Sul fatto che l’educazione sessuale sia un tema-tabù siamo tutti d’accordo. Ma da questo a proporre, come ha fatto uno psicologo e sociologo svizzero, di mostrare immagini e video pornografici nelle ore di educazione sessuale a scuola ce ne passa. Protagonista della originale crociata, che farà discutere, a meno che non si riveli poco più di una provocazione, è stato il neo delegato alle “Questioni maschili” della città di Zurigo e presidente del movimento maschile Maenner.ch, Markus Theunert. Il problema è che per stigmatizzare la tendenza al conservatorismo sul sesso, relegandolo ad argomento tabù e di cui non è possibile parlare nemmeno a scuola, lo psicologo rischia ora di produrre l’effetto contrario.
Theunert, in un’intervista rilasciata al domenicale della Neue Zuercher Zeitung, ha difeso l’utilità di mostrare film porno in classe, a scopo educativo. “I giovani, prima o tardi, si confrontano col porno. Perché docenti e genitori non possono accompagnarli nella scoperta?” ha aggiunto il presidente di Maenner.ch, un movimento che tra l’altro propone la liberalizzazione di forme di pornografia considerate oggi “estreme”, come il sadomasochismo e la coprofilia.
In Svizzera l’idea di Theunert, psicologo e sociologo, ha sollevato immediatamente polemiche: “Non possiamo guardare film porno insieme agli allievi” ha affermato il presidente dell’Associazione degli insegnanti, Beat Zemp, citato da Ticinonline. Il consigliere Yves Nidegger trova “l’idea non sbagliata, ma assurda da un punto di vista pedagogico“. Il suo collega Luc Barthassat si dice “infastidito” da una proposta simile: “Una cosa è parlarne, ma mostrare le immagini è inutile, ancor più a bambini che non ne hanno mai viste“. Il dibattito è aperto. O forse no: per tanti è sicuramente già chiuso.
Alessandro Giuliani

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