Tablet al posto dei libri e spese dimezzate per le famiglie. Non è senz’altro una novità, ma in poche scuole questa realtà pare essere così radicata.
Come alla scuola media “Mattarella” di Modena, dove nelle classi il tablet è ormai lo strumento su cui si fonda la didattica.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, secondo i dati emersi dalle rilevazioni in corso dell’Osservatorio Scuola Digitale su un campione di 3.500 scuole, il 97% degli edifici scolastici è connesso ad Internet per la didattica con connessione buona, ma solo il 54% delle aule risulta avere una strumentazione adeguata alla didattica digitale e si fermano al 50% le scuole che promuovono l’utilizzo di strumenti digitali personali in classe, il cosiddetto Byod (Bring Your Own Device).
Ma quello che vogliono sottolineare fra le varie cose gli istituti come il Mattarella di Modena è che l’utilizzo di strumenti digitali in aula ha dimezzato la spesa per le famiglie, combattendo così il caro libri.
Il protagonista di questa rivoluzione digitale della scuola modenese è il dirigente Daniele Barca, che ha da sempre investito in questa direzione, tenendo a precisare però che il tablet al posto del libro è una semplificazione, in quanto il progetto è di più ampio respiro: “siamo partiti dalle cosiddette educazioni (alla musica, all’arte, etc), racconta Barca. Se ho degli strumenti, Internet, posso fare a meno di usare il testo. Così è accaduto con la tecnologia. Ho una professoressa d’arte che usa il materiale riciclato per fare opere perciò non serve il libro. Per geografia e scienze per esempio usiamo il libro digitale che ha una sua potenzialità: ci sono dei video straordinari sulle piattaforme delle case editrici. Per italiano la scelta è stata quella di adottare il libro di grammatica ma non quello di antologia perché abbiamo una biblioteca ben fornita. Ogni classe avrà dieci libri e nell’orario scolastico è previsto lo spazio biblioteca. Usiamo spesso anche medialibrary online, una biblioteca digitale con la quale i ragazzi scelgono i libri guidati dall’insegnante”.
Il dirigente del Mattarella parla anche del risparmio delle famiglie: “sui tre anni la quota libri è di 600 euro, l’abbiamo dimezzata. Abbiamo liberato delle risorse e chiediamo alle famiglie di comprare un tablet”.
E di questi tempi, la tecnologia potrebbe essere proprio la voce di spesa che può fare abbassare i costi, dato che, Federconsumatori ha previsto che mediamente per i libri più due dizionari si spenderanno 462 euro per ogni ragazzo, riporta ancora Il Fatto Quotidiano.
Le spese sono particolarmente alte per gli alunni delle classi prime. Nel dettaglio uno studente di prima media spenderà mediamente 429,11 euro. A tali spese vanno aggiunti 522 euro per il corredo scolastico ed i ricambi durante l’intero anno, per un totale di 951,11 euro.
Ma anche la tecnologia si paga e non tutte le famiglie potrebbero permetterselo un tablet per il proprio figlio, a maggior ragione se ha 11-12-13 anni e che potrebbe di conseguenza romperlo. Ma il preside Barca rassicura e pone già delle soluzioni: “se si rompe durante la lezione – spiega il dirigente – abbiamo un’assicurazione che copre i danni. E per chi non ha le possibilità per acquistarlo ho chiesto un finanziamento alla banca della scuola per poterci dotare di tablet da affidare in comodato d’uso”.
Quindi meno soldi da spendere per le famiglie e una didattica innovativa e coinvolgente. Si spera che gradualmente si riesca a far entrare a regime questo sistema anche nel resto d’Italia.
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