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Tagli ai fondi per le scuole: incomincia a profilarsi una spiegazione

Alle proteste sempre più vivaci che si levano da diverse parti d’Italia per la mancanza di fondi per il pagamento delle supplenze e per garantire il funzionamento delle scuole, il Ministero non ha ancora dato risposte chiare e definitive.
Anche nel corso del suo intervento presso la Commissione Istruzione della Camera il ministro Fioroni si è limitato ad evidenziare di aver avanzato richieste al Ministero dell’Economia, ma in concreto non ha assunto impegni precisi.
Neppure sul ripiano del debito pregresso, ormai quantificato in poco più di 400milioni di euro, c’è stato un accenno di risposta.
Intanto va a rilento anche l’avvio della trattativa contrattuale proprio perché manca chiarezza sulle risorse economiche disponibili; addirittura risorse già determinate in precedenza non sono state ancora certificate dal Ministero dell’Economia.
Ma le “stranezze” non finiscono qui: mesi addietro Ministro e Vice-Ministro avevano garantito che quanto prima sarebbero stati assegnati alle scuole i fondi residui del 2006 derivanti dalla legge n. 440 e destinati all’ampliamento dell’offerta formativa.
Anche di questa somma (si parlava di 70milioni di euro) non si sa ancora nulla.
A questo punto l’unica spiegazione plausibile (che in modo ufficioso incomincia ad essere accreditata anche dall’interno del “palazzo”) è che esistono forti dubbi sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi della legge finanziaria senza tagliare drasticamente i trasferimenti alle scuole.
La finanziaria 2007 prevede infatti che per l’anno in corso nel settore scolastico si debbano risparmiare 448milioni di euro.
Di questa somma la metà dovrebbe essere ricavata dalla diminuzione degli organici, ma quote non disprezzabili dovrebbero derivare anche da altri interventi: diminuendo gli insegnanti di inglese nella scuola primaria si dovrebbero ricavare 77milioni, mentre la diminuzione dell’orario dei professionali dovrebbe incidere per quasi 28milioni.
Le prese di posizione generalizzate dei sindacati fanno però pensare che, almeno per il 2007/2008, la revisione dell’orario dei professionali inciderà in modo minimo, mentre per la lingua inglese sarà molto difficile ricorrere ai docenti di classe visto che i corsi di formazione stanno iniziando solo ora e il personale che li frequenterà potrà essere utilizzato nelle classi solo a partire dal 2008/2009.
Per rispettare la clausola di salvaguardia fortemente voluta da Padoa Schioppa resta dunque una strada sola: ridurre al minimo i trasferimenti alle scuole, arrivando quasi all’azzeramento della quota destinata al funzionamento didattico.
A questo punto o si modifica la legge finanziaria o bisognerà davvero considerare il 2007 come un anno ponte, in attesa che con il 2008 vi sia un adeguato aumento di risorse.

Reginaldo Palermo

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