Tagli al personale Ata, Tatarella (Flc-Cgil): dal 2025 salta in media un posto in ogni scuola autonoma, così crescono i carichi di lavoro

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“Il taglio del 5% nelle pubbliche amministrazioni previsto dalla Legge di Bilancio 2025 colpisce anche la scuola: da settembre verranno meno circa 8.000 unità di personale, di cui 2.600 ATA, quindi ancora di più le scuole avranno difficoltà di funzionamento”. A denunciarlo è Alessandro Tatarella, responsabile Flc-Cgil Roma e Lazio, a colloquio con ‘La Tecnica della Scuola’ durante un presidio contro la Manovra. Il sindacalista punta il dito sulla mancata conferma “del personale in organico per la realizzazione dei progetti del Pnrr” che era stato assunto fino allo scorso mese di giugno: “cominciano a essere dei numeri di tagli alti, insomma siamo sulle 8.000 di unità di personale che dal prossimo anno rischiamo di non avere”.

Da settembre 2025, se non vi saranno ripensamenti, ogni scuola autonoma avrà in media un lavoratore Ata in meno rispetto allo scorso mese di giugno. Tatarella fa anche notare che c’è una incongruenza, perché “si tagliano gli Ata, ma poi in diverse scuole si chiede molto organico Ata in deroga”, quindi aggiuntivo ad anno scolastico iniziato.

“Eppure gli assistenti – ricorda il sindacalista – sono coloro che stanno realizzando i progetti Pnrr” che si protrarranno fino “al termine del 2026”: chiediamo che queste professionalità “vengano prorogate appunto fino al 2026”, invece ad oggi è stato inspiegabilmente “interrotto il loro rapporto di lavoro”.

“Per quanto riguarda i collaboratori scolastici – ha proseguito Tatarella – c’è un’emergenza che sta ancora in piedi: anche senza questi 2.600 tagli che riguardano la questione del supporto agli alunni con disabilità”: ci sono “scuole dove si chiede infatti molto organico in deroga”, quindi aggiuntivo ad anno scolastico iniziato.

Il punto è proprio questo: “Perché – chiede il rappresentate Flc-Cgil – a fronte di una richiesta di organico in deroga, la Legge di Bilancio prevede ulteriori tagli? Questo credo che sia in forte contraddizione rispetto a quello invece di cui avremmo bisogno nelle nostre scuole”.

Il problema è anche quello che negli istituti scolastici “i carichi di lavoro stanno aumentando, proprio a seguito del taglio degli organici”: alcuni anni fa, a fronte di un periodo “di emergenza”, avevamo avuto “un incremento di organico, il cosiddetto organico Covid, con la scuola che sembrava funzionare meglio. L’organico poi è stato tagliato” e adesso ci ritroviamo con “la vigilanza e la sorveglianza che sono” in molti casi “venute meno”.

Questo significa che soprattutto “negli istituti comprensivi, ma anche nella secondaria di secondo grado, abbiamo bisogno di personale aggiuntivo, sia perché ci sono bambini piccoli” da assistere, sia “perché c’è necessità del supporto agli alunni disabili, sia perché le famiglie lo richiedono in continuazione”.

Tatarella ricorda che “nel nostro Paese” gli alunni con disabilità certificata sono arrivati a “300.000 unità, quindi c’è anche questo tema che andrebbe affrontato in modo netto”. E siccome, conclude, i “tagli all’organico” incidono pure sui “carichi di lavoro: anche in questo verso sicuramente non aiutano.