Continuano a far discutere i miliardi tagliati alla scuola nei prossimi anni, attraverso il Def approvato dal Governo. Non solo i sindacati hanno espresso il loro disappunto. Anche diversi politici. Tra questi c’è addirittura il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a capo del primo partito dell’attuale esecutivo.
“Guardo con preoccupazione la riduzione delle risorse destinate all’istruzione” presente nel Def, ha detto intervenendo al seminario in streaming del “Club dei docenti” di Treccani.
Il calo di investimenti nella scuola “si giustifica col calo demografico, ma la scuola ha bisogno di ulteriori risorse destinate anche ai docenti“, ha sottolineato Conte facendo intendere che i soldi sottratti alla formazione delle classi si potevano lasciare sempre al comparto Scuola, per dirottarli sul corpo insegnante: sia per incrementare gli organici, così indirettamente arrivare poi nel tempo a ridurre il numero di alunni per classe, sia andando a rimpinguare gli stipendi degli stessi docenti che continuano a rimanere assai distanti da quelli di molti colleghi d’oltre confine.
Sul fronte degli organici, comunque, qualche buona notizia è arrivata: con il decreto ministeriale 90 di inizio aprile, infatti, sono stati ufficializzati oltre 2mila docenti di attività motoria nella scuola primaria (novità assoluta per questo ciclo scolastico).
Saranno assunti dal prossimo mese di settembre. E dal 2023 ve ne sarà una quantità analoga per le classi quarte, sempre della primaria.
Inoltre, il prossimo anno scolastico ci saranno 11 mila posti in più per i docenti di sostegno. Secondo l’ex ministra Lucia Azzolina è “una gran bella notizia. Un risultato del Piano triennale approvato durante il Governo Conte II”.
Azzolina ha detto che “si tratta dell’attuazione di una misura realizzata nella legge di bilancio per il 2021, che avevo voluto fortemente come Ministra e che porterà, a completamento del triennio, 25 mila posti ed assunzioni in più per i docenti di sostegno. Una chiara inversione di tendenza rispetto ai tagli del passato ed un segnale per il futuro: ogni risorsa in più sull’istruzione costituisce un investimento per il futuro del Paese”, ha concluso la grillina
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